Pensieri e riflessioni di Freud. Questo articolo riguarda ancora il grande Freud e alcune delle sue riflessioni, sulla psicanalisi, l’inconscio, l’amore e il motto di spirito, con la clamorosa motivazione contenuta nel mitico suo aforisma che chiude per l’appunto questa mia piccola introduzione. Gran parte della filosofia attuale si rifà alla psicanalisi freudiana, che ha operato un sovvertimento radicale della concezione tradizionale tramandataci dal passato intorno alla realtà psichica dell’uomo. Con questo grande scrittore viene infatti detronizzata la ragione, intesa come coscienzialità, che era stata esaltata da tutta la filosofia post-cartesiana. Con Freud la coscienza diventa solo una piccola parte della psiche umana e l’inconscio diventa il vero protagonista della nostra avventura esistenziale.
Ora dobbiamo ammettere che il geniale Freud è stato in grado di organizzare in modo sublime la sua arte narrativa ed interpretativa (pur con tutte le sue limitazioni scientifiche e con tutti gli inevitabili errori, basti pensare al suo primo scritto sulla cocaina), riuscendo in questo modo a dare una svolta più che significativa alla cultura del novecento e al nostro modo di pensare, più o meno la stessa cosa che è avvenuta con le ricerche e gli scritti di altri due grandi personaggi, vale a dire Albert Einstein e Carl Marx.
Con la creazione della psicanalisi Freud è riuscito a gettare non poca luce sulla psicopatologia collettiva, e sui fenomeni sociali quali le dittature e le nevrosi tipiche delle nostre società industriali, inoltre ha certamente contribuito allo sviluppo delle ricerche in ambito sociologico, linguistico, antropologico, artistico e semiologico, basti pensare ai lavori di Saussure, Lévi-Strauss, Lacan e al mitico movimento surrealista di Breton e amici vari.
Il suo lavoro ha avuto dunque un impatto enorme sulla nostra cultura e sul nostro modo di pensare, il fulcro delle associazioni di idee alla base della sua metodologia psicanalitica ha illuminato significativamente una volta per tutte l’estremo valore della comunicazione, dell’arte, della scrittura e della letteratura in generale, tanto è vero che voglio terminare questo mio piccolo prologo proprio con le sue magiche parole, contenute in un immenso aforisma, che forse i più non hanno mai neanche letto, e che ci fa ben capire, come già ci aveva insegnato Voltaire, come alcune frasi talvolta valgano di più di intere biblioteche, eccolo: “Ovunque io vada, scopro che un poeta è già stato là prima di me.”
Carl William Brown
Δαίμων Καί Тύχη
“… Ci rifiutiamo di stabilire un’opposizione di principio tra le due serie di fattori etiologici (quelli costituzionali e quelli accidentali), ammettiamo invece che esse agiscono sempre congiuntamente nella produzione dell’effetto osservato. Daimon kai tuke (patrimonio naturale e fato) decidono il destino di un uomo; di rado, forse mai, una sola di queste forze”.
S. Freud (1912): Dinamica della traslazione.
Eros e Thanatos, amore e morte, insieme governano il mondo… L’incapacità di soddisfare le reali esigenze dell’amore è una delle caratteristiche essenziali della nevrosi; i pazienti sono dominati dall’opposizione di realtà e fantasia. Fuggiranno da ciò che desiderano più intensamente nelle loro fantasie se lo incontrano nella vita reale, ed è molto probabile che si abbandonino alle fantasie quando non avranno più bisogno di temere la loro realizzazione.
Sigmund Freud
Dove sono coinvolte questioni religiose, gli uomini si rendono colpevoli di ogni sortà di disonestà e di illecito intellettuale… Ci si potrebbe arrischiare a considerare la nevrosi ossessiva come un equivalemte patologico della formazione religiosa, e a descrivere la nevrosi come una religiosità individuale e la religione come una nevrosi universale.
Sigmund Freud
Gli esseri umani sono divertenti. Vogliono stare con la persona che amano ma si rifiutano di ammetterlo apertamente. Alcuni hanno paura di mostrare anche il minimo segno di affetto a causa della paura. Paura che i loro sentimenti non vengano riconosciuti o, peggio ancora, ricambiati. Ma una cosa degli esseri umani mi lascia perplesso di più è il loro sforzo cosciente di essere connessi con l’oggetto del loro affetto, anche se li uccide lentamente all’interno.
Sigmund Freud
Gli uomini non sono creature gentili che vogliono essere amate e che al massimo possono difendersi se vengono attaccate; sono, al contrario, creature tra le cui doti istintuali è da annoverare una potente quota di aggressività. Di conseguenza, il loro vicino è per loro non solo un potenziale aiutante o oggetto sessuale, ma anche qualcuno che li tenta per soddisfare la loro aggressività su di lui, per sfruttare la sua capacità di lavorare senza compenso, per usarlo sessualmente senza il suo consenso, per cogliere i suoi beni, per umiliarlo, per fargli soffrire, per torturarlo e per ucciderlo. Homo homini lupus [l’uomo è lupo per l’uomo]. Chi, di fronte a tutta la sua esperienza di vita e di storia, avrà il coraggio di contestare questa affermazione?
Sigmund Freud
Tra lo stato amoroso e l’ipnosi non c’è gran distanza. I punti di rassomiglianza sono evidenti. Nei confronti dell’ipnotizzatore si dimostra la stessa umiltà nella sottomissione, lo stesso abbandono, la stessa mancanza di senso critico che nei confronti della persona amata.
Sigmund Freud
C’è solo uno stato – certamente uno stato insolito, ma non uno che può essere stigmatizzato come patologico – in cui non lo fa. Al culmine dell’essere innamorati, il confine tra ego e oggetto minaccia di dissolversi. Contro ogni evidenza dei suoi sensi, un uomo innamorato dichiara che “io” e “tu” sono una cosa sola, ed è pronto a comportarsi come se fosse un dato di fatto.
Sigmund Freud
Il bambino viene educato a conoscere i suoi doveri sociali attraverso un sistema di ricompense d’amore e punizioni, e in questo modo gli viene insegnato che la sua sicurezza nella vita dipende dai suoi genitori (e, successivamente, da altre persone) che lo amano e lo sono capace di credere nel suo amore per loro.
Sigmund Freud
Un medico può sempre far del danno se è incapace o senza scrupoli, e questo è ugualmente vero sia ove si tratti di dover indagare sulla vita sessuale del paziente sia ove si tratti di altre cose. Naturalmente, se qualcuno, dopo uno scrupoloso esame di coscienza, sente di non possedere il tatto, la serietà e la discrezione necessaria a esaminare dei pazienti nevrotici, e se si rende conto che rivelazioni di carattere sessuale potrebbero provocare in lui eccitazioni lascive più che interesse scientifico, allora farà bene a evitare l’argomento dell’etiologia delle nevrosi. Anzi, ci sembra giusto pretendere che egli si astenga dal prendere in cura pazienti affetti da malattie nervose.
Sigmund Freud
Lo stato della nostra civiltà è anch’esso qualcosa che non può essere modificato dall’individuo. Per di più questo fattore, essendo comune a tutti i membri della stessa società, non può mai spiegare il fatto della selettività nell’incidenza della malattia. Il medico non nevrastenico è esposto alla stessa influenza di una civiltà presumibilmente nociva alla quale è esposto il paziente che egli deve trattare.
Sigmund Freud
Le psiconevrosi, come genere di malattia, non sono affatto malattie lievi. Una volta insorto l’isterismo, nessuno può predire quando finirà. Noi in gran misura ci consoliamo con la vana profezia che “un giorno improvvisamente sparirà”. La guarigione molto spesso risulta essere semplicemente un accordo sulla tolleranza reciproca tra la parte malata dei paziente e la parte sana; è il risultato di un sintomo di una fobia.
Sigmund Freud
I sogni […] pensano prevalentemente con immagini visive, ma non esclusivamente; essi infatti fanno uso anche di immagini auditive e, in misura minore, delle impressioni degli altri sensi. Molte cose si manifestano nei sogni (proprio come fanno nella vita da svegli) semplicemente come pensieri o idee, probabilmente cioè in forma di residui di rappresentazioni verbali. Tuttavia, ciò che è veramente caratteristico nel contenuto dei sogni, sono quegli elementi che si comportano come immagini, cioè più simili a percezioni che a rappresentazioni della memoria. Tralasciando tutte le argomentazioni, così note agli psichiatri, sulla natura delle allucinazioni, concorderemo con tutte le opinioni autorevoli sull’argomento nell’affermare che i sogni allucinano, che sostituiscono le allucinazioni ai pensieri.
Sigmund Freud
Da lungo tempo è stata richiamata l’attenzione sull’affinità intima tra sogni e malattie mentali, che si rivela nell’ampia concordanza delle loro manifestazioni. Maury dice che il primo a rilevarla fu Cabanis e dopo di lui Lélut, J. Moreau e, in particolare, il filosofo Maine de Biran. Senza dubbio il confronto risale a tempi ancora più lontani; Radestock inizia il capitolo nel quale ne tratta con delle citazioni che stabiliscono un’analogia tra i sogni e la pazzia. Kant dice in un punto: “Il pazzo è un sognatore sveglio”. Krauss dichiara che “la pazzia è un sogno sognato mentre i sensi sono svegli”.
Sigmund Freud
Schopenhauer chiama i sogni una breve follia e la follia un lungo sogno. Hagen descrive il delirio come vita onirica prodotta non dal sonno ma da malattia. Wundt scrive: “Noi stessi, in realtà, possiamo sperimentare nei sogni quasi tutti quei fenomeni che si verificano nei manicomi”.
Sigmund Freud
L’indiscutibile analogia tra i sogni e la follia, così come si estende ai dettagli in particolare, è uno dei più potenti sostegni della teoria medica della vita onirica, che considera il sognare come un inutile processo disturbatore e come l’espressione di un’attività ridotta dalla mente. Tuttavia non ci si deve aspettare che troveremo la definitiva spiegazione dei sogni partendo dai disturbi psichici; infatti è generalmente riconosciuto l’insoddisfacente stato della nostra conoscenza riguardo all’origine di questi ultimi. È abbastanza probabile, al contrario, che un cambiamento di atteggiamento riguardo ai sogni influenzerà nello stesso tempo le nostre opinioni sul meccanismo interno dei disordini mentali, e che lavoreremo per la spiegazione delle psicosi mentre stiamo cercando di chiarire il mistero dei sogni.
Sigmund Freud
Il regno del motto di spirito non conosce frontiere… Il motto di spirito rappresenta una ribellione all’autorità, una liberazione dalla sua pressione. Il fascino della caricatura deriva dallo stesso fattore: si ride di essa anche se non è ben riuscita semplicemente perché consideriamo un merito la ribellione contro le autorità.
Sigmund Freud
Come ha detto Dugas, noi ridiamo, per così dire, par ricochet [di rimbalzo]. Il riso è fra le espressioni più contagiose degli stati psichici. Quando faccio ridere un’altra persona raccontandole un mio motto di spirito, in definitiva sto facendo uso di lei per suscitare il riso in me stesso; e si può infatti osservare che una persona che ha iniziato a raccontare un motto di spirito con la faccia seria dopo si associa al riso dell’altra persona con un riso moderato.
Sigmund Freud
Un motto di spirito ha la principale caratteristica di essere un’idea che ci si presenta “involontariamente”: un momento prima non sappiamo ancora quale motto di spirito stiamo per creare, e tutto ciò di cui esso ha bisogno è di essere rivestito di parole. Piuttosto, abbiamo un’indefinibile sensazione che può essere paragonata più che altro ad una “assenza”, un improvviso rilassamento della tensione intellettuale, e poi all’improvviso ecco il motto di spirito – di regola bell’e pronto in parole.
Sigmund Freud
La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare, i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l’organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l’utero.
Sigmund Freud
I genitori hanno la parte più importante nella vita psichica di tutti i bambini che diventeranno psiconevrotici. L’amore per un genitore e l’odio per l’altro sono le componenti essenziali del gruppo di impulsi psichici che si forma in quel periodo e che è tanto importante per la determinazione dei sintomi della successiva nevrosi.
Sigmund Freud
L’amore sensuale è destinato a spegnersi, una volta soddisfatto; per poter durare, esso deve essere associato, fin dagli inizi, ad elementi di pura tenerezza, deviati dallo scopo sessuale, o subire ad un certo punto una trasposizione di questo genere.
Sigmund Freud
I sogni di morte dei genitori si applicano con maggiore frequenza al genitore dello stesso sesso del sognatore: cioè, gli uomini sognano soprattutto la morte del padre, le donne quella della madre. Non posso pretendere che ciò sia universalmente vero, ma lo è nella maggioranza dei casi, in modo così evidente da richiedere una spiegazione basata su un elemento che abbia validità generale. Grosso modo, è come se si provasse nei primi anni una preferenza sessuale: come se i ragazzi considerassero i padri e le ragazze le madri dei rivali in amore,
la cui eliminazione non potrebbe non avvantaggiarli.
Sigmund Freud
L’amore sessuale è una delle cose principali della vita, e uno dei punti culminanti di questa unione della soddisfazione psichica a quella del corpo nel godimento dell’amore. Tolto qualche anormale fanatico, tutto il mondo lo sa e vive in conformità a questo principio.
Sigmund Freud
Il narcisismo dell’altro esercita una forte attrazione su colui che ha rinunciato a una parte del proprio e va in cerca di un oggetto d’amore.
Sigmund Freud
Il fascino del bambino risiede in gran parte proprio in quel suo narcisismo, che è auto-soddisfacimento, che è inaccessibilità; è il fascino che ci è dato di vedere in certi animali, come il gatto o le grandi belve da preda, che sembrano non curarsi affatto della nostra presenza. E, ancora, perfino i grandi criminali e i grandi umoristi, almeno come sono descritti nella letteratura, catturano il nostro interesse per quello spessore narcisistico con cui si adoperano ad allontanare dal loro Io qualsiasi cosa lo possa rimpicciolire.
Sigmund Freud
Il miglior modo di proteggere il paziente dai danni che potrebbero derivargli dall’assecondare uno dei suoi impulsi, sta nel fargli promettere di non prendere alcuna decisione importante che possa influire sulla sua vita (come, per esempio, scegliere una professione o un oggetto d’amore definitivo), mentre la cura è in atto, rimandando invece ogni decisione a dopo la guarigione.
Sigmund Freud
Per l’analisi è altrettanto deleterio se la brama di amore della paziente è soddisfatta o se è repressa. L’operato dell’analista non deve perseguire né l’uno né l’altro fine; nella vita reale non si dà nulla di simile. Egli deve stare attento a non sottrarsi all’amore da transfert, a non respingerlo e a non renderlo penoso per la paziente; però deve anche evitare, con pari risolutezza, qualsiasi corresponsione.
Sigmund Freud
Quanto al medico, motivi etici e motivi tecnici concorrono a impedirgli di concedere il suo amore alla paziente. Egli deve tener presente che il suo scopo sta nel dare a questa donna, la cui capacità di amare è ostacolata da fissazioni infantili, il pieno possesso di una funzione di inestimabile importanza, non perché la disperda così nel trattamento, ma per mantenerla intatta per il momento in cui, finita la cura, cominceranno a farsi sentire le esigenze della vita reale. Il medico non deve rinnovare la scena di quella corsa di cani il cui premio doveva essere una filza di salsicce, ma che qualche bello spirito mandò a monte gettando una sola salsiccia in mezzo alla pista, dato che l’ovvio risultato fu che i cani si gettarono su quella dimenticando la gara e la filza di salsicce che li spronava da lontano alla vittoria.
Sigmund Freud
L’educazione può essere considerata più propriamente come un incitamento al superamento del principio del piacere sostituendolo col principio della realtà; infatti essa cerca di aiutare i processi evolutivi che favoriscono l’Io. A tal fine essa si avvale di una offerta di amore quale ricompensa da parte degli educatori e quindi fallisce se un bambino viziato crede di possedere questo amore in ogni caso e di non poterlo perdere qualunque cosa accada.
Sigmund Freud
La donna gelosa sospetta il marito di essere in rapporti con tutte le donne, dalle quali si sente attratta in ragione della sua omosessualità o della predisposizione creata dal suo esagerato narcisismo. L’influenza del periodo della vita, in cui si è attuata la fissazione, è rivelata chiaramente dalla scelta degli oggetti d’amore, che ella attribuisce al marito, oggetti che, spesso, sono anziani e del tutto inadatti a una vera relazione amorosa, trattandosi di reincarnazioni delle governanti, delle domestiche e delle ragazze, che furono sue amiche nell’infanzia, o di sorelle, che furono effettivamente sue rivali.
Sigmund Freud
Il comportamento sessuale di un essere umano spesso imposta il modello per tutti gli altri modi di affrontare la vita. Se un uomo mostra energia nel conquistare l’oggetto del suo amore, siamo fiduciosi che egli perseguirà gli altri scopi con energia altrettanto ferma; ma se, per una qualsiasi ragione, egli si trattiene dal soddisfare le sue forti pulsioni sessuali, allora il suo comportamento sarà conciliante e rassegnato più che vigoroso anche negli altri campi della vita.
Sigmund Freud
Non condivido l’opinione, attualmente diffusa, che le affermazioni dei bambini siano sempre cervellotiche e inattendibili. Nella vita psichica non c’è posto per l’arbitrarietà. L’inattendibilità delle dichiarazioni dei bambini è dovuta al predominio dell’immaginazione, così come quella degli adulti dipende dal pregiudizio. Del resto, neppure i bambini mentono senza ragione e, in linea di massima, il loro amore per la verità è maggiore che negli adulti.
Sigmund Freud
I motivi della malattia spesso cominciano ad agire fin dall’infanzia: una bambina desiderosa d’amore non si accontenta di dividere l’affetto dei genitori con le sorelle e i fratelli, e ha scoperto di essere il solo oggetto del loro affetto quando stimola la loro preoccupazione per la sua salute.
Sigmund Freud
Soddisfacenti rapporti sessuali nella vita matrimoniale possono aversi soltanto per pochi anni; e da questo periodo dobbiamo sottrarre naturalmente gli intervalli di astensione resi necessari dalla salute della moglie. Dopo questi tre, quattro, cinque anni, il matrimonio può considerarsi un fallimento per quel che riguarda la soddisfazione dei bisogni sessuali. Perché tutti gli espedienti fin qui inventati per impedire la concezione diminuiscono il godimento sessuale, feriscono la suscettibilità di ambedue i partners e possono perfino causare delle malattie. La paura delle conseguenze del rapporto sessuale porta anzitutto alla fine l’affetto fisico della coppia sposata; e inoltre, come risultato più remoto, pone termine anche di solito alla comprensione spirituale che legava i due, e che avrebbe dovuto sostituire l’amore appassionato dell’inizio quando questo si fosse esaurito. La disillusione spirituale e la privazione corporale a cui la maggior parte dei matrimoni sono così destinati, riporta entrambi i partners allo stato in cui erano prima del matrimonio, solo che adesso sono più poveri, avendo perduto un’illusione, e devono ancora una volta far ricorso alla loro forza per dominare e volgere ad altro la pulsione sessuale.
Sigmund Freud
Se ti interessa approfondire il pensiero del grande Freud, scarica i testi integrali dal seguente link:
https://www.daimon.org/lib/authorf.htm
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