Riflessioni e pensieri di Aristotele per comprendere nella maniera più sintetica possibile la grandezza del suo metodo filosofico e della sua estrema saggezza di vita.
Avere una virtù significa fare la cosa giusta, rispetto alla persona giusta, nel momento giusto, nella giusta misura, nel modo giusto e per il giusto motivo. Così, dare via del denaro è un’azione abbastanza semplice, ma perché il gesto sia virtuoso, il donatore deve darlo alla giusta persona, per il giusto motivo, nella giusta misura, nel modo giusto, e nel momento giusto.
Aristotele
Chiunque può arrabbiarsi. Questo è facile. Ma esserearrabbiati con la persona giusta, nel giusto grado, al momento giusto, per il giusto motivo e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
Aristotele
Cittadino è colui che insieme partecipa al governare e all’essere governato, ed è diverso a seconda di ciascuna costituzione, però in rapporto alla costituzione migliore è colui che ha la facoltà, e sceglie, di essere governato e di governare, tendendo alla vitasecondo virtù.
Aristotele
Così è naturale per il maschio e la femmina; l’uno è superiore, l’altra inferiore; l’uno governa, l’altra viene governata; e la stessa regola deve necessariamente considerarsi valida rispetto a tutto il genere umano.
Aristotele
Dato che, si dice, Dio è in possesso di ogni bene e non dipende da nulla, che cosa farà? Non dormirà infatti. Contemplerà certo qualcosa, si dice: questo è bellissimo e appropriatissimo. Che cosa contemplerà allora? Se contemplerà qualcosa di diverso da sé, contemplerà qualcosa di migliore di sé. Ma ciò è assurdo: è assurdo che vi sia qualcosa migliore di Dio. Dio, dunque, contemplerà se stesso.
Aristotele
Dopo che le abilità pratiche si svilupparono a sufficienza per rispondere adeguatamente ai bisogni materiali, una delle scienze non dedicata a fini utilitaristici [la matematica] poté sorgere in Egitto, dato che la casta dei sacerdoti ebbe il tempo libero necessario per la ricerca disinteressata.
Aristotele
È da tutti ed è facile adirarsi, e donaredenaro e far spese: ma farlo con chi si deve, nella misura giusta, al momento opportuno, con lo scopo e nel modo convenienti, non è più da tutti né facile. Ed è per questo che il farlo bene è cosa rara, degna di lode e bella.
Aristotele
E anche giusto denominare la filosofia scienza della verità, perché il fine della scienza teoretica è la verità, mentre il fine della pratica è l’azione. (Infatti, coloro che hanno per fine l’azione, anche se osservano come stanno le cose, non tendono alla conoscenza di ciò che è eterno ma solo di ciò che è relativo ad una determinata circostanza e in un determinato momento).
Aristotele
Gli uomini acquisiscono e conservano non le virtù per mezzo dei beni esteriori, ma i beni esteriori per mezzo delle virtù. E una vitafelice spetta a quelli che hanno un comportamento ed un pensiero in massimo grado ordinati, ma sono misurati nel possesso dei beni esteriori, piuttosto che a quelli che possiedono beni materiali in misura maggiore del necessario, ma difettano di questi altri beni
Aristotele
Il morire per fuggire la povertà o l’amore o una sofferenza qualsiasi non è da uomo coraggioso, ma piuttosto da vile: è una debolezza quella di fuggire i travagli, e chi in tal caso affronta la morte non lo fa perché è bello, ma per fuggire un male.
Aristotele
L’uomo veramente buono e saggio sopporta dignitosamente tutte le vicende della sorte e tra le azioni che gli si prospettano compie sempre quelle più belle, come anche il buon generale usa l’esercito di cui dispone nel modo più efficace in guerra.
Aristotele
La filosofia ha in sé piaceri meravigliosi per la loro purezza e stabilità, ed è naturale che la vita di coloro che sanno trascorra in modo più piacevole che non la vita di coloro che ricercano.
Aristotele
La forza delle passioni umane che si trovano in noi viene ad essere assai violenta, se la si respinge del tutto. Se invece la si guida ad un’attività moderata e non oltre ciò che è opportuno, provoca una gioia misurata, viene soddisfatta, e a questo punto, diventa pura, cessa con la persuasione e non a forza.
Aristotele
La morte e le ferite saranno dolorose per l’uomo coraggioso, che le subirà contro voglia, ma le affronterà perché è bello affrontarle, ovvero perché è brutto non farlo. E quanto più completa sarà la virtù che possiede e quanto più sarà felice, tanto più soffrirà di fronte alla morte: è per un uomo simile, soprattutto, che la vita è degna di essere vissuta, ed è lui che sarà privato dalla morte dei beni più grandi, e lo sa. E ciò è doloroso.
Aristotele
La ricerca della verità sotto un certo aspetto è difficile, mentre sotto un altro è facile. Una prova di ciò sta nel fatto che è impossibile ad un uomo cogliere in modo adeguato la verità, e che è altrettanto impossibile non coglierla del tutto: infatti, se ciascuno può dire qualcosa intorno alla realtà, e se, singolarmente preso, questo contributo aggiunge poco o nulla alla conoscenza della verità, tuttavia, dall’unione di tutti i singoli contributi deriva un risultato considerevole (…) E, fors’anche, poiché vi sono due tipi di difficoltà, la causa della difficoltà della ricerca della verità non sta nelle cose, ma in noi. Infatti, come gli occhi delle nottole si comportano nei confronti della luce del giorno, così anche l’intelligenza che è nella nostra anima si comporta nei confronti delle cose che, per natura loro, sono le più evidenti di tutte.
Aristotele
La sola differenza che c’è tra schiavo e animale è che gli animali obbediscono non indotti dalla ragione, ma dalle percosse; tuttavia l’utilità che si ricava sia dagli uni che dagli altri è poco diversa, perché tanto gli schiavi quanto gli animali domestici ci aiutano col corpo a soddisfare i nostri bisogni.
Aristotele
Le azioni che traggono origine dalla virt non basta che abbiano un determinato carattere per essere compiute con giustizia o con temperanza, ma occorre anche che chi le compie le compia possedendo una certa disposizione: innanzitutto deve conoscerle, poi deve sceglierle, e sceglierle per se stesse; infine, in terzo luogo, deve compierle con una disposizione danimo ferma e immutabile.
Aristotele
L’uomo meschino pecca in tutto per difetto, e, dopo aver speso le somme più grandi, per una piccola cosa rovinerà la bellezza del risultato, sia esitando in ciò che fa, sia cercando il modo di spendere il meno possibile, sia rimpiangendo queste spese, sia credendo di fare sempre di più di quello che si deve.
Aristotele
L’uomo che gioisce di ogni acquisto più del necessario, e si addolora di ogni perdita più del necessario, è avaro. Chi avverte entrambi questi sentimenti meno del necessario è prodigo. Chi invece li avverte come è necessario è generoso. E per ‘come è necessario’ intendo, in questa occasione non meno che nelle altre, ‘come dice la retta ragione.
Aristotele
Noi riteniamo che il sapere e l’intendere siano propri pi all’arte che all’esperienza, e giudichiamo coloro che possiedono l’arte pi sapienti di coloro che possiedono la sola esperienza, in quanto siamo convinti che la sapienza, in ciascuno degli uomini, corrisponda al loro grado di conoscere. E questo perch i primi sanno la causa, mentre gli altri non la sanno. Gli empirici sanno il puro dato di fatto, ma non il perch di esso; invece gli altri conoscono il perch e la causa.
Aristotele
Non è possibile che ci sia qualcosa tra due proposizioni contraddittorie, ma è necessario affermare o negare una cosa di un’altra, quali che esse siano. Questo risulta chiaro quando si sia definito che cos’è il vero e che cos’è il falso. Infatti il dire che l’essere non è, o che il non-essere è, è falso; il dire che l’essere è, e che il non-essere non è, è vero: perciò chi dice “è” o “non è” o dice il vero o dice il falso; ma né dell’essere né del non-essere si può dire “non è o è”.
Aristotele
Non si deve piuttosto riconoscere, come si dice, che nelle questioni di comportamento il fine non è quello di contemplare, cioè di conoscere i singoli valori, ma piuttosto quello di metterli in pratica? Quindi, anche per quanto riguarda la virtù non è sufficiente il sapere, ma dobbiamo sforzarci di possederla e metterla in pratica, o cercare qualche altro modo, se c’è, per diventare uomini buoni.
Aristotele
Non bisogna dar retta a coloro che consigliano all’uomo, perché è mortale, di limitarsi a pensarecose umane e mortali; anzi, al contrario, per quanto è possibile, bisogna comportarsi da immortali, e fare di tutto per viveresecondo la parte più nobile che è in noi.
Aristotele
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l’alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.
Aristotele
Prima di tutto, bisogna riconoscere la necessità di possedere, o nella loro totalità o in parte, gli argomenti intorno a ciò di cui bisogna parlare o ragionare, sia se si tratta di un ragionamento politico, sia se si tratta di un qualunque altro ragionamento: se non si possiede nulla, non si possono trarre conclusioni a partire da nulla.
Aristotele
Non bisogna esprimere la propria opinione prima del dovuto, ma dopo aver esaminato molte volte il problema, e non è neppure infruttuoso porre semplicemente delle difficoltà: non bisogna dimenticare che è un uomo non soltanto chi ha successo, ma anche chi affronta una dimostrazione.
Aristotele
Non è forse vero che non è affatto strano che le amicizie fondate sull’utilità e sul piacere si sciolgono quando non si hanno più questi vantaggi? E di quei vantaggi che si era amici: venuti meno quelli, è naturale che non si ami più.
Aristotele
Non solo è giusto essere grati a coloro dai quali condividiamo le opinioni, ma anche a coloro che hanno espresso opinioni piuttosto superficiali: anche costoro hanno dato un certo contributo alla verità, in quanto hanno contribuito a formare il nostro abito speculativo. Lo stesso vale anche per coloro che hanno parlato della verità: da alcuni abbiamo ricevuto certe dottrine, ma altri sono stati la causa che permise che quelli si formassero.
Aristotele
Quanto poi alla questione se quel che stato detto o fatto da qualcuno sia moralmente buono o non, non si deve guardare soltanto a quel che stato fatto o detto, se sia cosa nobile o meschina, ma anche a chi che fa o dice, rispetto a che cosa e quando e a chi e per che scopo, se ad esempio per conseguire un bene maggiore o per evitare un male maggiore.
Aristotele
Quelli che hanno in animo di occupare le più alte cariche di governo devono possedere tre doti: innanzitutto, attaccamento alla costituzione stabilita, in secondo luogo una grandissima capacità nelle azioni di governo, in terzo luogo virtù e giustizia.
Aristotele
Se si deve filosofare, si deve filosofare e se non si deve filosofare, si deve filosofare; in ogni caso dunque si deve filosofare. Se infatti la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare, dal momento che essa esiste; se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cercare come mai la filosofia non esiste, e cercando facciamo filosofia, dal momento che la ricerca è la causa e l’origine della filosofia.
Aristotele
Siamo tutti portati a dirigere la nostra ricerca non in relazione all’argomento in sé, ma piuttosto in relazione alle opinioni dei nostri antagonisti; e anche quando interroghiamo noi stessi portiamo l’indagine solo fino al punto in cui non intravediamo più obiezioni.
Aristotele
Temere, ardire, desiderare, adirarsi, aver pietà, e in generale provar piacere e dolore è possibile in maggiore o minore misura, e in entrambi i casi non è bene. Al contrario, provare queste passioni quando è il momento, per motivi convenienti, verso le persone giuste, per il fine e nel modo che si deve, questa è la medietà e perciò l’ottimo, il che è proprio della virtù.
Aristotele
Tra corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l’anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso: è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela.
Aristotele
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere. Segno ne l’amore per le sensazioni: infatti essi amano le sensazioni per se stesse, anche indipendentemente dalla loro utilità, e, più di tutte, amano la sensazione della vista. In effetti, non solo ai fini dell’azione, ma anche senza avere alcuna intenzione di agire, noi preferiamo il vedere, in un certo senso, a tutte le altre sensazioni. E il motivo sta nel fatto che la vista ci fa conoscere pi di tutte le altre sensazioni.
Aristotele
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