Daimon Club Organization, associazione culturale e think tank fondato da Carl William Brown nel 1997 allo scopo di promuovere una nuova metodologia culturale, ovvero la Daimonologia, ma non solo.
Il Daimon Club è un’associazione culturale senza fini di lucro che si propone di riunire al suo interno e specialmente su Internet diversi membri che siano però tutti uniti dal desiderio comune di incontrarsi e di migliorarsi, favorendo così la propria e altrui realizzazione personale. L’associazione, che nasce dall’esigenza del suo fondatore di lenire l’atavica incomunicabilità tra le persone un po’ singolari ed il resto della specie, si propone sia di divulgare, sia di fare oggetto del proprio interesse, tutte quelle discipline e quelle attività psico-fisiche che possono contribuire al perfezionamento intellettuale, spirituale, ludico e materiale dell’essere. Si prefigge inoltre di favorire lo stimolo e lo spazio virtuale per nuovi incontri e nuove amicizie tra persone che magari non hanno neanche molto in comune, ma che comunque sentano un forte desiderio di socializzare e di impegnare positivamente il proprio tempo in qualche attività che possa essere di una certa utilità per la nostra società.
Daimon Club International English Page
Daimon Club International Sito storico (Usate il motore di ricerca interno se volete trovare informazioni specifiche che riguardano la storia del nostro club, perché ora molte delle sue pagine non sono più collegate con links alla Homepage)
Benvenuti nel fantastico e disincantato mondo del Daimon Club. Per prima cosa voglio subito dirvi che qui potrete trovare di tutto, partendo soprattutto dalla ricerca del nulla. Ma facciamo un passo indietro. Gli angeli o geni individuali erano entità in grado di mettere in comunicazione gli esseri umani, cioè terreni, con gli esseri soprannaturali, vale a dire gli dei. Il proprio Daimon che di solito sopraggiungeva di notte in sogno era così una specie di guida che consigliava i miseri mortali onde metterli in grado di entusiasmarsi e di sviluppare una forte passione per qualcosa, fosse l’amore, fosse il sapere, fosse la magia e via dicendo. I daimons personali non erano inoltre entità immutabili, ma si sviluppavano seguendo appunto la crescita spirituale degli individui stessi. Ora per farla breve accadde così che tutti i grandi filosofi della storia si occuparono di queste tematiche e fu proprio per questa sete di consocenza e di verità che alla fine il termine Daimon fu tramutato nel più popolare Demonio, ovvero l’angelo caduto in disgrazia per essersi ribellato e divenuto poi per tutti il genio del male o del bene, a seconda dei punti di vista, si pensi appunto ad Einstein, e studiato o preso a prestito da tutti, dalla chiesa, dalla teologia, dall’arte, dalla letteratura, dalla scienza e persino dai fumetti, come non ricordare infatti il mitico Daimon or Hellstorm, diventato poi Devil, il super eroe della mitica Marvel, o ancora il divertente e provocatorio gruppo dei Demoniaks, fondato nella prima metà del ‘700 da Laurence Sterne un prete ed uno scrittore davvero singolare di cui si potrebbe dire tutto, ma non che non amasse il divertimento e il buon umore.
E’ stato così che ricordandomi del significato originario del termine ho fondato questo club virtuale, in pratica una vera e propria associazione culturale su Internet, che si prefiggeva come scopo quello di diventare un’approfondita, grande e seria guida a tutte le attività culturali della nostra società, ma non solo, (si legga appunto lo Statuto del Club) ed aveva e tuttora ha l’aspirazione a riunire al suo interno un gruppo di persone che siano disposte a collaborare, a socializzare e a migliorarsi inseguendo e migliorando il proprio genio, vale a dire le proprie capacità e le proprie aspirazioni facendo così crescere la presenza italiana e non solo sulla grande madre di tutte le reti e aiutando i propri simili a stimolare di pari passo la loro creatività.
Così quando verso la fine del 1997 registrai le prime pagine del club nei motori di ricerca il termine Daimon non appariva, in pratica era sconosciuto ed è stata dunque la nostra associazione che ha avuto il privilegio di inaugurare quella cha da lì a poco sarebbe diventata una vera e propria escalation. Provate infatti oggi a digitare su Altavista o Arianna il nome Daimon, o Daimon Club e ve ne renderete subito conto. Nell’arco dei due anni successivi il Daimon Club, benché sia un’organizzazione molto particolare, è diventato una realtà con molteplici siti collegati tra loro, con svariate decine di membri e collaboratori, con centinaia di pagine su praticamente ogni argomento del nostro scibile, con migliaia di links e di attività al suo interno, con una struttura promozionale di tutto rispetto per scambi di banners e presentazioni, disponibile al dialogo, al confronto e ciò che più conta gratuita ed in continua espansione.
Certamente questo non è tutto, anche perché il Daimon Club è diventato al tempo stesso un luogo in cui la realtà, la critica, la ricerca, la provocazione e lo sviluppo dell’arte si sono alleate e hanno dato vita a quello che forse è il più degno esempio di eredità surrealista oggi disponibile tra le ormai scarse avanguardie che il nostro panorama è in grado di offrirci. L’idea di unire gente che si occupa di arte con gente che svolge attività professionali a vario livello ha dunque suscitato un certo interesse e le pagine visitate sono così diventate ben più di centomila, lasciandoci presupporre che avevamo intrapreso una strada ardua e difficile, ma che se percorsa con una certa assiduità ed una certa perseveranza ci avrebbe consentito di raggiungere attraverso la ricerca del tutto il nulla cosmico, o forse proprio l’opposto. Ma qui mi fermo, anche perché l’argomento è troppo complesso e augurandovi dunque buon divertimento vi invito quindi ad esplorare il nostro club e magari a farci sapere cosa ne pensate. Ricordatevi inoltre che se saprete seguire le vie giuste, qui potrete davvero trovare tutto quello che state cercando. O perlomeno lo spero.
Quanto sopra avete letto, così come quello che si potrebbe evincere dallo Statuto del Club, era quello che scriveva e che credeva nel 1997 Carl William Brown, ma ora siamo verso la fine dell’anno 2000 e le cose sono però purtroppo cambiate. E’ successo infatti che l’idea originaria richiedeva troppo impegno e troppo lavoro, soprattutto da parte di alcuni membri, visto infatti che non tutti i nostri soci erano in grado o avevano voglia di portare avanti i nostri ideali originari, e allora il sottoscritto ha avuto l’idea di congelare l’esperienza del Daimon Club e si è deciso ad ibernare sia il sito sia le sue ambiziose e giovanili velleità. Infatti di ritorno dal suo ultimo viaggio all’inferno purtroppo anche Carl William Brown è stato colto da problemi più grandi di lui e si è così convinto a scrivere una volta per tutte il suo Testamento ed il Lascito del Daimon Club, affinché almeno i suoi scritti e le sue idee originarie potessero un giorno trovare qualche degno ed entusiasta erede.
Prima di procedere alla definitiva ibernazione nel sito verranno tuttavia inserite ancora parecchie cose, prima fra tutte una sostanziale parte dell’opera di Carl William Brown e una buona parte degli aforismi da lui raccolti nel corso di questi ultimi anni, e ancora vari scritti o creazioni di quanti vorranno far parte di questa realtà che verrà poi divulgata liberamente e messa a disposizione di tutti coloro che ne vorranno trarre vantaggio, il tutto infatti oltre che essere messo in rete darà vita anche ad un cd rom multimediale che rimarrà come testimonianza del nostro impegno e delle nostre aspirazioni. Così anche la vita del Daimon Club si appresta a volgere al termine e a ritirarsi nei meandri dell’oscurità, dove forse esiste una luce più sincera ed intensa. Resteranno le sue spoglie ed il suo monumento funebre a ricordare a tutti che il Daimon Club ora è un sito di morti che aspirano a ritenersi vivi, e perciò si contrappone a tutti quei siti che vogliono apparire oltremisura vivi, ma che in realtà non sono altro che morti. Ci apprestiamo dunque ad abbandonare questa triste realtà e non possiamo dunque che sperare che altri più forti e coraggiosi di noi possano accogliere e divulgare la nostra eredità! Dicembre 2000. In Fede Carl William Brown
André Breton nel suo primo manifesto presentava il Surrealismo (In English) come un automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altra maniera, il reale funzionamento del pensiero, il dettato del pensiero, fuori da ogni controllo esercitato dalla ragione, fuori da qualsiasi preoccupazione estetica o morale; in fondo del resto il pensiero influenza il nostro linguaggio e così le parole a loro volta influenzano sia le nostre idee sia il nostro comportamento.
E’ il 1939 quando poi Salvador Dalì negli Stati Uniti pubblica la “Dichiarazione d’indipendenza dell’Immaginazione e dei Diritti dell’Uomo alla propria pazzia. Il suo argomento preferito: come si diventa un genio. La sua conclusione: oh Salvador, ora lo sai, se giochi a fare il genio lo diventi.” Ma il genio, o Daimon in greco, (articolo in inglese sull’argomento) non era altro che lo spirito guida della coscienza, famoso quello di Socrate, che si identificava con le forze divine del male o del bene, a seconda delle religioni, e arrivava durante la notte, nei sogni, per consigliare ed illuminare. Col passar del tempo la parola venne identificata più con la natura del male , vale a dire cioè col Demonio, con le sue astuzie tentatrici e la sua indole malefica e bestiale; ma resta il fatto che tale genio è stato una delle prime entità angeliche a ribellarsi alla subdola autorità, a scegliere di governare preferibilmente negli inferi, piuttosto che servire in cielo e a divulgare così la sua filosofia di vita anche ai primi umani della storia. Da tutto ciò nasce così l’idea del Daimon Club, della Daimonologia, del Nuovo Manifesto Surrealista, Umorista e Nichilista, e per finire del Lascito del Daimon Club! che si affianca al Testamento di Carl William Brown!
Concludendo voglio solo ricordare ancora Dalì, il quale soleva dire che l’unica differenza tra lui e un pazzo, era che lui non era pazzo, prendendo appunto questo serio gioco di parole come saggia guida per tutte le nostre varie attività. Per il momento però questo ha solo una vaga attinenza con il nostro club, il quale si compone di diverse entità che si prefiggono però uno stesso scopo, vale a dire incitare alla rivolta e alla libertà, alla giustizia e alla serenità. Il tutto per far si che si possa raggiungere, attraverso la condivisione delle proprie esperienze e dei propri ideali, la conoscenza del proprio spirito, del proprio genio e della propria personalità, ovviamente al fine di raggiungere un po’ più di felicità. Come sosteneva Paul Valery, il vero genio è sconosciuto, sono invece gli stupidi ad essere molto popolari, anche perché ovviamente il loro numero è di gran lunga superiore.
Ecco, il nostro compito è dunque quello di liberare il genio dalle catene dell’umana stupidità, e per fare ciò chiederemo ovviamente aiuto a tutti i grandi del passato e del futuro, anche perché loro non ce lo negheranno! Liberté: Dada, Dada, Dada, hurlement des couleurs crispeés, entrelacement des contraires e de toutes les contradictions, des grotesques, des inconséquences: La Vie! …. E ogni uomo gridi: c’è un grande lavoro distruttivo, negativo da compiere. Spazzare, ripulire…e sia ben chiaro a tutti, aggiungo io, quando si parla di distruggere per creare, come affermavano anche Bacone e Eliot, il nostro pensiero va in primo luogo alla triste autorità della stupidità!! Tristan Tzara e C.W. Brown
L’intento del nostro club è senza dubbio quello di agevolare qualsiasi tipo di ricerca e di percorso. A questo proposito non possiamo fare a meno di ricordare l’umana meschinità e il tremendo e diffusissimo egoismo della specie che ci portano comunque a dire con Canetti che noi apprenderemo da tutti, sia da quelli che potranno insegnarci qualcosa e vorranno collaborare con noi, sia da quelli più grettamente insensibili e ipocriti che ci ignoreranno e non ci aiuteranno. La stupidità in fondo per essere combatutta va in primo luogo conosciuta e pertanto noi siamo, come al solito, profondamente grati a tutti coloro che ci hanno fornito o ci forniranno qualsiasi tipo di pretesto e di materiale.
Questo non potrà fare che bene alla nostra artistica disposizione. Confermiamo dunque loro la nostra perenne ed imperitura gratitudine, infatti essi saranno per sempre nei nostri pensieri, anche perché saranno sempre per noi una fonte inesauribile e gioiosa di divina ispirazione. Anche perché bisogna inoltre ricordare che la ricerca del partner è una delle forze più potenti nel regno animale e per questo non dobbiamo mai considerare concluso il nostro cammino, infatti se non è detto che esista un partner ideale, può darsi che esistano per certo l’idealità della ricerca e la banalità della stupidità!
Lo diceva anche Aragon infatti, come si sa, la funzione propria del genio è quella di fornire idee ai cretini vent’anni dopo. E poi noi lo sappiamo, anche Shakespeare in fondo ce lo ricorda, che è povero quell’uomo che non ha pazienza e il genio, secondo Buffon, non è altro che la più grande attitudine alla pazienza. Le nostre vie sono inoltre misteriose e poi avere genio significa per Hofmannsthal partecipare all’irrazionalità del cosmo! Impenniamoci dunque con Foscolo contro ogni sorta di servitù, e lasciamo agli scribacchini che si inchinano all’autorità della vanità la misera ricompensa della popolarità! Il genio in fondo non è nient’altro che la facoltà di percepire la realtà in un modo un po’ più inconsueto, meno triviale, meno conformista! E se anche per Seneca non è mai esistito ingegno senza un poco di pazzia, ricordiamoci anche con Valéry che il genio si muove si nella follia, ma nel senso che si tiene a galla là dove i dementi annegano. Long live the Daimon Club Carl William Brown
Servizi e progetti
In passato la nostra organizzazione ha svolto e offerto servizi come: ricerche culturali in genere e collaborazioni di carattere letterario, linguistico e pubblicitario; scambio di links e banners promozionali con relativa consulenza grafica per la loro realizzazione; segnalazione di siti web per una più utile, efficace, economica e divertente navigazione; studio, insegnamento, applicazione, promozione e divulgazione della Daimonologia; consulenze varie per realizzare un dominio con relativo spazio al minor costo possibile in rete; consulenza per la realizzazione di pagine web promozionali di grande qualità per i nostri sponsors; traduzioni e consulenze di marketing per gli affiliati al nostro circuito ed i soci del club, divulgazione di nuove proposte culturali e pubblicizzazione di idee originali e provocatorie; organizzazione di eventi culturali allo scopo di diffondere la lotta contro la stupidità; contatti tra persone di diversa cultura, di diversa nazionalità e di diversa estrazione economica; ricerca di collaborazioni per la diffusione di una sana cultura informatica, filosofica, e scientifica; recensione, presentazione e promozione sul territorio di eventuali opere degli autori del club; stampa, divulgazione e distribuzione di eventuali opere dei soci del Daimon Club.
Con il passar del tempo e l’avvento dei social networks l’impostazione del nostro club è profondamente cambiata, molti di questi servizi hanno perso la loro ragione d’essere, molti dei nostri membri hanno scelto strade diverse e per concludere possiamo dire che la nostra esperienza, in quanto associazione e gruppo di artisti, si può ormai ritenere conclusa, mentre invece continua l’opera artistica e letteraria di scrittura e di divulgazione di Carl William Brown e continuano allo stesso tempo le collaborazioni intellettuali sui vari socials, in primis Facebook e Twitter.
Rimangono pertanto ancora vivie le nostre aspirazioni iniziali e ancora molti dei nostri progetti da realizzare e divulgare, tra cui ricordiamo appunto: sostenere la ricerca scientifica; migliorare il mondo dei media; diffondere la lingua inglese ed il pensiero creativo; sostenere campagne contro l’aids; favorire il diaologo tra le varie culture; sostenere ed ampliare la condivisone del sapere; divulgare conoscenze di natura economica, politica, finanziaria e ambientale; e via dicendo. (Per una lettura dei nostri intenti e progetti iniziali potete visitare la nostra pagina storica ad essi dedicata https://www.daimon.org/noprofit/daimonproject.htm)
Principi sintetici ed enigmatici di Daimonologia Applicata
1) La Daimonologia (Daimonology) ha dato origine alla Filosofia e la Filosofia a tutte le altre scienze. Partendo dalle origini del principio noi giungeremo alla fine della ricerca.
2) La Filosofia intesa come amore per il sapere ingloba tutte le scienze e ne è quindi l’affascinante genitrice. La Daimonologia però va oltre e inizia dove termina il sapere.
3) La Daimonologia è una speculazione interdisciplinare e multidisciplinare che deve la sua nascita al genio e la sua divulgazione al nuovo movimento surrealista, nichilista ed umorista e naturalmente agli artefici creativi del Daimon Club.
4) La Daimonologia è il discorso sul genio, è la genialità che mette in discussione se stessa e la globalità, è una sintesi del tutto e del nulla universale. E’ la coincidentia oppositorum del dolore e della gioia. E’ la fine di ogni principio.
5) La Daimonologia è la realtà dell’idealità che insegue l’idealità della realtà. E’ una sintesi etica, estetica, critica, dialettica ed enigmatica del pensiero globale ed universale.
6) La Daimonologia si riconcretizza alle soglie del terzo millennio e segna la via per l’avvento della Daimon Age, epoca in cui come al solito si continuerà a perseguire vanamente l’armonia globale dell’esistenza universale.
7) La Daimonolgia nasce in primo luogo per cercare di indagare e soprattutto lenire gli aspetti più paradossali delle assurde e dogmatiche contraddizioni esistenziali.
8) La Daimonologia non fa differenza tra il reale e l’ideale, tra la vita e la morte, i suoi cultori infatti non hanno bisogno, come i medium, di evocare gli spiriti del passato o del futuro, perché sono essi stessi degli spiriti in perenne contatto con l’essenza dell’universo.
9) La Daimonologia è una forma di indagine, di critica, di studio e di divulgazione che si avvale di tutto lo scibile conosciuto e sconosciuto e mira ad espandere la creatività e la capacità critica, sintetica ed immaginativa degli individui.
10) La Daimonologia tende soprattutto a diffondere, a condividere e a comunicare il sapere in modo tale che si possa perseguire la critica ed il miglioramento della consapevolezza, della responsabilità, e della realizzazione degli individui.
11) La Daimonologia intende perseguire la condivisione, la comunicazione e la diffusione del genio umano, cosmico ed universale. Ed è proprio perché nasce dal dolore del non sapere che è a sua volta in grado di superare il limite della propria conoscenza.
12) La Daimonologia è consapevole che le cose conosciute sono di gran lunga inferiori a quelle sconosciute e pertanto ritiene che il fine dell’uomo non possa che essere quello della continua ricerca e della continua lotta. La Daimonologia pertanto persegue umilmente una dotta ignoranza, la conoscenza del se, degli altri, del potere e dell’universo.
13) La Daimonologia ritiene che sia fondamentale la diffusione capillare del sapere, della critica e della metodologia immaginativa, artistica, creativa, empirica, culturale e scientifica. La Daimonologia infatti integra perfettamente lo scibile letterario e filosofico con lo scibile scientifico e tecnologico.
14) La Daimonologia si propone di prodigarsi per migliorare le relazioni umane, favorendo gli incontri, i rapporti intellettuali, sociali, politici, economici, sentimentali, religiosi, mediante collaborazioni di ogni tipo rivolte a favorire la diffusione delle idee e delle opere di quanti la coltivano e più diffusamente di tutta l’umanità.
15) La Daimonologia può essere considerata anche come una sorta di “terapia vitalistica”, una forma di bioenergia intellettiva che si propone di migliorare, attraverso lo studio, la ricerca e i contatti di ogni tipo, la condizione esistenziale, vale a dire psichica, fisica, sociale, economica e spirituale, di tutte le persone che approveranno i principi delle sue metodologie e più diffusamente di tutti gli esseri umani che leggeranno ed interpreteranno in maniera positiva le sue linee guida.
16) La Daimonologia non ha pregiudizi ed è perfettamente conscia di non possedere la verità rivelata, come del resto non la possiedono di sicuro neanche gli altri. In ogni caso l’esatta metodologia per applicare correttamente tale disciplina è per il momento ancora riservata, pertanto la possono conoscere solo gli artefici che l’hanno creata, organizzata ed elaborata.
17) La Daimonologia è consapevole che le forze dell’universo sono al tempo stesso potenti e stupefacenti ed è dunque impossibile dominarle completamente, esse al limite possono essere solo indagate pazientemente, integralmente e tutt’al più possono essere umilmente e tenacemente contrastate.
18) La Daimonologia ha bisogno di essere nel mondo e fuori dal mondo, pertanto essa si basa sull’osservazione, sulla demolizione, sulla creazione, sulla divulgazione e sulla condivisione. E’ quindi una parte ed un’estensione dell’etica ed è a tutti gli effetti una disciplina teorica, pratica, sperimentale ed applicata. Essa vuole in ogni caso incidere ed influire sul comportamento del pensiero e dell’azione. (Continua …)
Per chi volesse approfondire l’argomento suggerisco i seguenti articoli:
Introduzione alla Daimonologia
Daimon brand tra realtà e metafore
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