Educazione e didattica, pedagogia, cultura e divulgazione. Un articolo che riporta alcune riflessioni critiche di Carl William Brown con links vari ad altri posts sull’argomento.
Il più intelligente cede. Su questa triste verità si basa il dominio mondiale della stupidità.
Marie von Ebner-Eschenbach
Insegnare alle persone a credere in loro stesse è la cosa di gran lunga più importante che possiate fare.
Jack Welch
Studenti. Ma che studiano quelli che si chiamano studenti, che studiano?… Se per studio s’intende…, come si è sempre inteso, scrostarsi di dosso l’ignoranza a forza appunto, di studio, allora quelli sono studenti per modo di dire. E’ il nome di studenti che portano indegnamente è un non so che di triste, come un mendicante che si chiami Prospero, come un beccamorto che si chiami Giocondo.
Alberto Moravia
L’educazione è una bella cosa; tuttavia è bene ricordare, almeno una volta tanto, che nulla di ciò che veramente conta di conoscere può essere insegnato. In questa epoca, tanti sono così ansiosi di educare il prossimo, che non hanno tempo per educare se stessi.
Oscar Wilde
In fatto di educazione, io se fossi in voi non mi affiderei tanto volentieri ai religiosi, infatti per rendersene conto basta citare solo una frase del grande esploratore Ferdinando Magellano che affermava: “La Chiesa dice che la Terra è piatta, ma io so che è rotonda, perché ne ho visto l’ombra sulla Luna, ed ho più fiducia in un’ombra che nella Chiesa.”
Carl William Brown
Quando ero uno studente ho sempre con considerato stupidi i miei insegnanti; in seguito, dopo essere diventato un loro collega, non ho potuto far altro che peggiorare il mio giudizio.
Carl William Brown
Come aspirava Nietzsche la didattica breve può riuscire a dire in qualche frase quello che gli altri dicono in svariati, voluminosi ed inutili libri, anche perché è risaputo sin dai tempi del grande Voltaire, che alcune frasi possono contenere più sostanza di intere biblioteche; inoltre chi sa scrivere aforismi può fare anche a meno di scivere dei saggi come ci ha insegnato Karl Kraus.
La cosa problematica tuttavia consiste nel fatto che le buone intenzioni e i buoni propositi sono già stati affermati, ma siccome nessuno ascolta, bisogna continuare a ripeterli, nella speranza che alla fine le cose possano migliorare. Il mondo dell’educazione, dell’istruzione, della scuola, delle università e della pedagogia più in generale è infatti molto complesso e nessuno ha la ricetta o la soluzione ideale per creare un mondo perfetto, tuttavia è innegabile che al giorno d’oggi le varie entità formative più che creare uguaglianza, benessere e diffusione del sapere e della ricchezza, creano soltanto grandi disuguaglianze, disparità economiche, e differenze sociali che minano sempre di più la nostra convivenza civile, e questo sostanzialmente perché si concedono dei privilegi ad alcuni e contemporaneamente li si negano a tutti gli altri.
Il mondo dell’educazione anche se non è l’unico responsabile di questa situazione, certamente con il suo conformismo e la sua mancanza di creatività, di intelligenza e di solidarietà crea nella popolazione tutti i requisiti per fare in modo che la stupidità si sviluppi a meraviglia nei settori dell’economia, del mondo del lavoro, della cultura, della finanza, della politica, della religione, delle relazioni internazionali, degli apparati militari e chi più ne ha più ne metta.
Per il Daimon Club e Carl William Brown il mondo dell’educazione è fondamentale per l’umanità ed il benessere del nostro pianeta, ma purtroppo i governanti e le grandi multinazionali del potere non sembrano pensarla allo stesso modo. Per diffondere l’educazione infatti bisogna anche diffondere un certo benessere in tutte le parti del globo ed eliminare al tempo stesso tutte quelle leggi ridicole ed anacronistiche che non consentono la libera diffusione delle conoscenze, ma che le limitano ottusamente con i vari diritti d’autore, con i brevetti e con la violenza più in generale, e in effetti allo stato attuale non mi sembra che tutti gli abitanti del pianeta vivano poi così serenamente.
Proprio per questo motivo la nostra associazione vuole fare da stimolo e da punto di collegamento tra il mondo della scuola, quello delle istituzioni, quello delle associazioni no-profit e quello del business, appunto perché noi intendiamo perseguire un’arte per il progresso e non semplicemente un arte per l’arte o per la finanza, considerando ovviamente che nel termine generale di arte vi includianmo tutte le attività intellettuali del genere umano, anche perché se l’arte è vita, di sicuro la vita è di per certo arte che deve essere comunicata e condivisa, pena la perdita di efficacia e di concreata pragmaticità nella risoluzione delle varie questioni esistenziali che riguardano sia l’etica, sia naturalmente l’estetica, che sono poi identità che dovrebbero il più delle volte coincidere.
Anche se come abbiamo già detto gli argomenti inerenti a questo settore sono sterminati e non possono chiaramente essere affrontati tutti né in un articolo, né in un saggio, né in un libro o in un blog, l’intento della nostra organizzazione rimane quello di perseguire vari progetti di divulgazione e di provocazione culturale ad ampio raggio che mirano a migliorare la comunicazione interpersonale a tutti i livelli, soprattutto tra gli intellettuali, gli artisti, gli imprenditori, gli insegnanti e naturalmente gli studenti, ovvero tutti coloro che dovrebbero aver voglia di apprendere e di migliorarsi.
Purtroppo in molti non hanno ancora capito che la pedagogia è sostanzialmente relazione, amore, incontro, amicizia, creatività, sperimentazione e scambio di esperienze, mentre nelle nostre istituzioni scolastiche, ma anche nelle aziende e nella società stessa, che dovrebbero essere luoghi di crescita e di confronto, troppo spesso regnano invece ancora, in modo assoluto ed incontrastato, l’incomunicabilità, la diffidenza, l’incomprensione, l’indifferenza, l’ignoranza, il conformismo intellettuale ed il servilismo burocratico più ottuso e deleterio. Il Daimon Club dunque opera sostanzialmente per contrastare a vari livelli l’incomunicabilità di fondo che è alla base di qualsiasi ostacolo che si frappone alla crescita personale ed al progresso profiquo ed efficace della specie, purtroppo non senza difficoltà, anche perché se c’è una cosa semplice da capire per chi lotta contro l’indifferenza e la stupidità, è che il compito non è assolutamente né facile, né agevole, né privo di innumerevoli insidie.
La nostra è sostanzialmente una lotta pacifica che impiega in primo luogo il linguaggio, la comunicazione, la scrittura aforistica, la didattica breve, il marketing, per fare in modo che delle azioni concrete si possano realizzare e diffondere nell’universo della grande rete prima e sul territorio poi, anche perché siamo in ogni caso più che mai convinti che l’educazione è un tesoro che ci seguirà ovunque e solo con essa potremo trovare le risorse per tutte le possibili future nuove conquiste nel campo più desiderato da tutti, ovvero quello della felicità, del benessere e della tranquillità esistenziale ed economica.
P.S. Come ho già detto a più riprese ed in vari luoghi, combattere la stupidità non è un’attività del tutto agevole, anche perché molte volte ci si ritrova da soli, senza l’aiuto di quelli che avrebbero anche le capacità per dare una mano, ma che il più delle volte, come ci ricorda Charles Bukowski, sono interessati ed impegnati solo ad annusare la puzza dei propri stronzi, perché in fondo è quella che a loro piace di più; alcuni sono anche comprensibili, perché con le loro insulse attività guadagnano abbastanza bene, ma quelli che pur faticando e tribolando non arrivano nemmeno a portare a casa due soldi, che tristezza intellettuale e che splendore conformistico, anche se velato e celato da un’artistica quanto inconcludente creatività.
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