Festa della donna e riflessioni varie, un articolo che propone vari testi di autori certamente originali, un mix di riflessioni serie e di allegro umorismo.
Una donna è come una busta di tè: non si conosce la sua forza fino a quando non viene immersa in acqua calda.
Eleanor Roosevelt
Una donna è la figura più misteriosa e sorprendente al mondo.
Wolfgang Amadeus Mozart
Non c’è forza più grande della dolcezza e della pazienza delle donne.
Lyndon B. Johnson
Le donne sono senz’altro più aggressive dell’uomo, non a caso portano anche le unghie più lunghe.
Carl William Brown
Non mi piace parlare di uomini e donne. Le stelle nel cielo sono uomini e donne, ma il genere non ha importanza quando si tratta di illuminare il mondo.
Harriet Tubman
Le donne sono fatte per essere amate, non capite.
Oscar Wilde
La Giornata della donna è un’occasione significativa per considerare l’uguaglianza di genere e il valore del miglioramento delle relazioni di genere. La Festa della Donna può essere un’occasione per riflettere su questi temi e per impegnarsi a creare un mondo più giusto ed equo per tutti. Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarci a rendere le nostre esistenze migliori. Tuttavia, per arricchire con vari stili letterari questo articolo, e queste mie riflessioni sulla tematica, propongo anche alcuni testi di autori un po’ più scanzonati ed umoristici, la qual cosa ci aiuta senz’altro a riflettere e a divertirci al tempo stesso.
Purtroppo, in molti paesi del mondo i diritti delle donne sono ancora violati in modo significativo. Ecco ad esempio alcuni dei problemi più comuni che le donne incontrano in paesi come Afghanistan, Iran, Russia, Cina, Corea del Nord, Africa, ma non solo.
Discriminazione nella legge e nella pratica, come l’obbligo per le donne di chiedere il permesso al marito per lavorare o viaggiare, elevati tassi di violenza domestica e sessuale, bassa percentuale di donne che ricevono istruzione e hanno accesso all’assistenza sanitaria, restrizioni sull’abbigliamento femminile, bassa rappresentanza delle donne in posizioni di potere, notevoli differenze di salario tra uomini e donne e potremmo continuare.
Ci resta quindi ancora molto da fare per le donne e potremmo chiaramente cominciare a cercare di apportare miglioramenti nei seguenti settori.
Istruzione: è fondamentale iniziare a promuovere l’uguaglianza di genere in classe se si vuole costruire una società che valorizzi e rispetti tutti i sessi. Occorre insegnare ai bambini e ai giovani il valore della diversità e il rispetto reciproco.
Comunicazione: Perché ci sia una pacifica convivenza tra i sessi, ci deve essere una comunicazione aperta e cortese. È fondamentale sviluppare l’empatia e la capacità di comunicare con persone di sesso opposto senza pregiudizi.
La lotta alla violenza di genere è importante poiché è ancora un problema importante in molte parti del mondo. È fondamentale affrontare questo fenomeno attraverso la prevenzione, l’educazione e il perseguimento penale dei trasgressori.
Impegno politico: l’impegno politico delle donne è essenziale per creare un mondo più giusto ed equo. Promuovere la partecipazione delle donne alla vita politica e fornire assistenza a coloro che lo desiderano è fondamentale.
Collaborazione: è necessario che entrambi i sessi lavorino insieme per raggiungere obiettivi condivisi e costruire un mondo più giusto ed equo. È fondamentale promuovere una cultura di cooperazione e sostegno reciproco.
Sottovalutazione e sottovalutazione del lavoro di cura: il lavoro di cura svolto prevalentemente da donne, come l’assistenza ai bambini e agli anziani, è comune. Data l’importanza di questo sforzo per la società, è fondamentale valorizzarlo e sostenerlo.
Sbarazzarsi degli stereotipi di genere: gli stereotipi pongono restrizioni al potenziale e alle aspirazioni di entrambi i sessi. È fondamentale sfatare questi miti e promuovere una società che rispetti e valorizzi la varietà.
In conclusione, la creazione di una cultura che rispetti e valorizzi la varietà, la collaborazione tra i sessi, l’eliminazione degli stereotipi di genere, la lotta alla violenza di genere e l’impegno politico femminile sono tutti elementi necessari per rafforzare le relazioni di genere.
Carl William Brown
Oggi, otto marzo, si festeggia la mercificazione della donna. Festa fortemente voluta dagli uomini per riappacificare la loro coscienza. Si regala una mimosa, si arricchiscono i fioristi, i ristoratori e i produttori di baci perugina, e per tutto il resto dell’anno si è in pace con la coscienza. Amen.
Le donne, d’altro canto, in questa loro ricorrenza vanno regolarmente a lavorare in fabbrica o a casa e la sera, nel migliore dei casi, se ne vanno a cena in gruppuscoli per poi raccontarsi del più e del meno, grande attrazione: lo strip maschile. Brave. Evidentemente parificarsi agli uomini significa adeguarsi ai loro gusti, o peggio ancora adeguarsi agli standard che alcuni hanno predisposto per voi. Alcuni, naturalmente, al maschile. Mi si dice che con questo giorno si vuole rivendicare una sorta di diritto femminile alla parità, si vuol dare alla donna il giusto peso sociale.
Ci si dimentica che le donne hanno già un peso enorme nella società, condizionano gli uomini, anche i più importanti, ci fanno impazzire, ci fanno innamorare, con gli uomini condividono nella maggior parte dei casi piaceri e dolori. Le donne sono costantemente nella mente degli uomini, trecentosessantacinque giorni l’anno, uno più uno meno. Ognuno di noi ne sa qualcosa.
E allora oggi non regalate alle vostre donne la mimosa. Se lo fate, vuol dire che pensate a lei come a una meretrice, una che si può mercificare agli ordini di una logica commerciale. Le pagate un tributo per il solo fatto di essere donna. Compratele invece un fiore o rubatelo, se siete in politica con una certa frequenza per tutto l’anno, quando le regole non lo impongono.
Rispettatela ogni giorno, condividete con lei sempre tutto, amatela cercando di renderla felice, e non solo come mera ricerca del proprio piacere, ma rispettando e valorizzando il suo. E pretendete che per lei sia altrettanto. Buttate le mimose, festeggiate le donne ogni minuto dell’anno, non perché ve l’ha ordinato una multinazionale, ma perché loro sono parte di noi stessi, la metà esatta del nostro cuore e della nostra mente. Ci avete dato la vita, è nostro dovere di maschietti restituirvela, in piccole rate di minuti al giorno. L’interesse, in questo caso, è reciproco. A tutte voi, un bacio con profonda riconoscenza.
Mauroemme
PRINCIPI INVIOLABILI DELLE DONNE (dall’8 marzo in poi e vita natural durante)
1. Le donne fanno sempre la legge.
2. La legge può essere modificata in qualsiasi momento, e senza alcun annuncio preliminare.
3. È impossibile per un uomo conoscere tutta la legge.
4. Se una donna pensa che il suo uomo conosce tutta la legge o quasi, deve cambiarla immediatamente.
5. La donna non ha mai torto.
6. Se la donna ha torto, è certamente a causa di un malinteso proveniente di una cosa che l’uomo ha detto o fatto.
7. Se la regola Numero 6 deve essere applicata, allora l’uomo deve scusarsi immediatamente per avere causato questo malinteso.
8. La donna ha il diritto di cambiare parere in qualsiasi momento.
9. L’uomo non ha il diritto di cambiare parere, salvo consenso scritto dato dalla donna.
10. La donna ha il diritto di essere nervosa o in collera quando le sembra opportuno.
11. L’uomo deve sempre restare calmo, a meno che la donna voglia che lui sia veramente in collera.
12. In nessun caso la donna deve lasciare indovinare all’uomo se ella vuole che lui resti calmo, che si innervosisca o che si arrabbi.
13. Ogni tentativo per divulgare queste regole potrà comportare delle ferite corporali.
14. La donna ha sempre l’ultima parola!
8 MARZO: Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente le veline, schedine, patonze e tutte le galline dello stesso genere per aver saputo, sculettando, buttare a mare tutto il pensiero post moderno sul femminismo e suoi derivati. Grazie anche a nome dei Meroloni, Berlusconi, Speroni e tutti quelli che finiscono cogl’ioni.
Aldo Vincent
Questioni di cesso. Basta con sta festa della donna. Ammucchiamo queste maledette mimose e facciamo un falò. Ormai ci siamo emancipate, siamo uguali agli uomini.
Viene l’infarto anche a noi. Cosa vogliamo di più? La prostata forse? o la barba… visto che i baffi già li abbiamo. Un esempio per tutti, la questione bagno. La gestione quotidiana del cesso scatena vere e proprie guerre sociali. Sono anni che lui e lei lottano per avere gli stessi diritti. Risultato? Parità assoluta.
Come mai proprio sulle toilette si scatenano le bufere? Non è difficile… perché il bagno è un tempio, un luogo sacro dove si celebrano i riti personali più svariati. perché nel bagno non si va solo a fare, nel bagno si sta, è un pensatoio, una volta entrati non si esce più. Hai voglia a bussare. E l’asse del water? loro la lasciano su.
E noi? due volte su tre ci accomodiamo sulla ceramica gelida e malediciamo il giorno in cui siamo fidanzate. A meno che loro non siano della banda della goccia e a noi tocchi fare pipì in bilico come le guide alpine. Loro si tagliano le unghie dei piedi sparandole ovunque come boomerang e noi lasciamo capelli in giro come liane. E poi c’è la polemica del dentifricio.
Noi che siamo creative lo schiacciamo a caso, da metà, dall’alto, come un brufolo, come un campanello. E loro si imbufaliscono… loro che lo spremono da anni con certosina precisione dal basso verso l’alto. Peccato che tutto ‘sto puntiglio non lo mettano a farsi la doccia. Le loro docce sono alluvioni, disastri naturali, tocca chiedere lo stato di calamità. Ripicca migliore non c’è che usare il loro rasoio per depilarci i polpacci. Noi facciamo tric trac e loro sbrat… si scarnificano come Scarface. Io lo faccio sempre, ma di nascosto, perché se lui mi becca mi gira la testa al contrario come per uccidere i polpi.
Luciana Littizzetto
Festa della Donna Venerdì 8 Marzo eventi vari
International Women’s Day 2024 various events
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