Pensieri e riflessioni sul Natale, idee originali, meditazioni, divagazioni, critiche e speculazioni sul Natale e la natività a cura di aforismicelebri.com
La celebrazione della nascita di Cristo, non fissata dalla tradizione a una data precisa, si afferma nella chiesa solo tardivamente, e in connessione, più che in contrapposizione, con feste pagane. Cristo, Sole di Giustizia, viene identificato con le antiche divinità solari. La tenebra è fugata, il sole rinasce nel buio della più lunga notte invernale.
Sergio Quinzio
Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale. Al tuo nemico, perdono. Al tuo avversario, tolleranza. A un amico, il tuo cuore. A un cliente, il servizio. A tutti, la carità. A ogni bambino, un buon esempio.
A te stesso, rispetto.
Oren Arnold
Per Natale, una sperduta tribù del Congo ha ricevuto dall’O.N.U. dei generi commestibili in dono, ma gli indigeni hanno protestato, perché avrebbero voluto anche qualche nuora. E magari pure due o tre nipoti di quelli teneri!
Bilbo Baggins
Caro, caro Natale, che hai il potere di ricondurci alle illusioni della fanciullezza, che ricordi al vecchio i piaceri della sua gioventù, che riconduci da mille miglia lontano il viaggiatore e il navigante al suo focolare, fra le pareti tranquille della sua casa!
Charles Dickens
Da sempre la festa è sacra e liberatoria; grazie alla religione talvolta l’uomo può riposare, infatti se non si credesse in qualcuno forse dovremmo lavorare tutti i giorni. Io osservo con gioia tutte le feste, in questo senso sono profondamente religioso. Il Natale ovviamente è quella che preferisco, la Pasqua è già meno importante, e lo dimostra il fatto che anche i giorni di riposo per questa occasione sono inferiori (con grande rammarico degli studenti). In pratica diciamo pure che la vita e la nascita di Gesù valgono almeno il doppio della sua morte. Del resto come diceva Levi Della Vida, se Natale è la festa della nascita, Pasqua è quella della rinascita. La promessa e la speranza affiorate tra lo squallore della bruma invernale si compiono luminose nel rigoglio del verde e dei fiori di cui si veste la primavera nascente. E questo dimostra che le nostre società non credono troppo alla rinascita, e dunque celebrano questa ricorrenza con la metà dei giorni di festa dedicati alla nascita.
Carl William Brown
Natale può essere uno di quei momenti in cui vi sembrerà di dover affrontare tutti i vostri problemi in una volta sola. Se avete una famiglia numerosa sarete in trappola sotto lo stesso tetto insieme a una notevole quantità di parenti, che potrebbe includere un certo numero di bambini sovraeccitati. È probabile che in un mese spenderete tanto quanto, di norma, spendereste in tre; di sicuro mangerete troppo, farete molta aria e forse vi verrà pure la diarrea, o magari il contrario, e alla fine pagherete anche pegno per aver bevuto troppo. Se siete sposati o fate coppia fissa, uno di voi senza dubbio litigherà con i suoceri e per questo potrete litigare tra voi. Se siete fidanzati, probabilmente sarete costretti a rispondere a varie domande personali su questa relazione. Se siete single, infine, vorranno sapere perché e questo potrà farvi desiderare di non esserlo e lasciarvi in preda a una terribile solitudine. Se non avete una famiglia numerosa, o se passate il Natale da soli con il vostro cane, potrete certamente sentirvi soli o sentire la mancanza dei vostri famigliari. Tutto considerato, l’esperienza del Natale può condurre alla perdita della fede e al desiderio di chiudersi in un armadio, al buio, da soli.
Ella Berthoud e Susan Elderkin
E ricomincia l’impietosa manfrina dei regali di Natale. La samba dei pensierini. E io son felice come un fringuello con una zampa rotta. Mettiamoci d’accordo. Prima di tutto sull’etimologia della parola pensierino. Dicesi pensierino un piccolo pensiero, una minuscola attività psichica che richiede un minimo sforzo. Ricapitolando: ti faccio un “pensierino” significa quindi: penserò a te ma poco. Per cui, se per Natale abbiamo deciso di farci le coccole solo con pensierini, fastidiosa imbecille che non sei altro, non mi piombare in casa la notte di Natale, vestita da cassata siciliana, porgendomi una spilla d’oro da un chilo, una cisterna di champagne millesime o una liseuse di Prada da 750 euro. Donatrice incontinente. Perché io, qui spiaggiata come una balena tra le pecorelle del presepe, per te ho comprato solo 4 mandaranci e una manciata di bagigie. E mi viene da augurarti non un mondo di bene ma una vagonata di contumelie.
Luciana Littizzetto
Noi desideriamo poter accogliere Gesù a Natale, non in quella gelida mangiatoia che è a volte il nostro cuore, ma in un cuore pieno d’amore e di umiltà, in un cuore così puro, così immacolato, così caldo di amore l’uno per l’altro… Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano; ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgi la schiena ai principi per dare spazio alle persone; ogni volta che speri con quelli che soffrono; ogni volta che conosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te.
Madre Teresa di Calcutta
Finito di fare il presepe: ho messo: 5 case distrutte dai terremoti, 4 case alluvionate, 4 container dove far vivere la gente sfollata, 25 banche, 82 chiese; il bue e l’asinello non me li posso permettere vista la tassa sugli animali domestici. Ho messo la grotta, ma senza Gesù, considerato che Giuseppe e Maria con il loro lavoro non arrivano a fine mese e l’ici sulla grotta è una spesa in più e i loro genitori con la riduzione della pensione non possono più aiutarli. Ho messo 1500 re magi rigorosamente in auto blu. Mi sembra finito!
Simona Renaudo
Collegati con la festa del Natale sono gli usi chiaramente derivati dai Saturnali romani, che appunto si celebravano nella seconda metà di dicembre. Alla scelta del 25 dicembre contribuì anche il simbolismo naturale: festeggiare, cioè, nei giorni in cui la luce comincia a ricrescere, dopo il solstizio d’inverno il ‘natale’ di Cristo, sole di giustizia e verità che dissipa le tenebre del mondo.
Carl William Brown
Costruire il presepio ogni anno e non sapere quali controversie portarono all’arianesimo o cosa fu il concilio sull’iconofilia; fare la comunione col pane e col vino e ignorare l’esistenza del dogma dell’infallibilità papale; assistere alla messa di Natale e non sapere nulla del recupero da parte della Chiesa di questa data pagana del solstizio d’inverno in cui si festeggiava il sol invictus; assistere ai battesimi, ai matrimoni, ai funerali familiari davanti all’altare e non aver mai sentito parlare dei vangeli apocrifi; farsi vedere sotto un crocefisso e trascurare il fatto che la pena per l’accusa mossa contro Gesù era la lapidazione e non la crocefissione; e tanti altri vicoli ciechi culturali, dovuti alla feticizzazione dei riti e delle pratiche: sono tutti aspetti problematici per una ipotetica pratica illuminata della propria religione.
Michel Onfray
Si avvicina il Natale e per chi ha uno stipendio, magari pure cospicuo, anche la famosa tredicesima, che lo raddoppia. Per chi invece non ha un lavoro e per di più è povero, vale lo stesso principio, anzi visto che il clima è quello di una fetente solidarietà, il tutto viene anche triplicato, (3 x 0 = 0). Nel frattempo nascono nuovi partiti che inneggiano all’uguaglianza e alla libertà, ed io da povero intellettuale, parco, mite, modesto e pacifista, non posso fare altro che sperare che si riaprano i forni crematori! Altro che giornate della memoria, voglio vederli dal vivo, con il fumo che esce dal camino, altro che ricordarli!
Carl William Brown
La prima volta in cui un essere umano scopre che la vita è fatta di bugie. Tutti se la ricordano, la notizia bomba. La triste rivelazione. “Babbo Natale non esiste, fesso.” Ahhh. Che dolore atroce. Che corazón espinado. Ma come non esiste? E i regali chi li porta? “Tuo padre, imbecille.” Ahhh… seconda coltellata. Scompiglio di sentimenti. A me è successo in terza elementare per bocca di mio cugino. “Babbo Natale non esiste perché è troppo grasso per passare dal camino.” Cogito ergo sum. E poi ha aggiunto: “Solo che dobbiamo crederci lo stesso perché siamo bambini ed è obbligatorio”. Mammamia, come ti odio. E allora chi è Babbo Natale? “Tuo padre.” Impossibile mio padre sta in negozio tutto il giorno, altro che andare in giro per il mondo a consegnare doni. E poi sono entrata in garage e non abbiamo nessuna slitta.
Luciana Littizzetto
Il Natale è una festa commerciale, come tutta la nostra vita. Per questo si comincia a battere la grancassa un mese prima. È una sovraeccitazione drogata, pilotata, penosa, fastidiosa e inutile perché c’è poco da eccitare in una società estenuata, sfibrata, che vive in perenne stato di overdose. La felicità è un attimo che non può essere dilatato. E Natale non è più Natale perché adesso è Natale tutto l’anno.
Massimo Fini
Innumerevoli sono quei cuori cui reca il Natale una breve stagione di gaudio e di felicità. Quante e quante famiglie, sparse e disseminate di qua e di là dalle lotte assidue della vita, si riuniscono in quel giorno, s’incontrano di nuovo in quella cara compagnia, in quella vicendevole affettuosità, che è sorgente di tanta purissima gioia e che così poco s’accorda con le cure e i dolori del mondo, che la credenza religiosa delle più civili nazioni e le rozze tradizioni dei popoli più selvaggi l’annoverano fra le prime delizie di una vita futura, preparata per gli eletti! Quante vecchie memorie, quante simpatie sopite non desta il Natale!
Charles Dickens
Il prezzo dei regali a Natale e’ inaudito. Ricordo un Natale di tanti anni fa, quando mio figlio era piccolo. Gli ho comprato un carro armato giocattolo. Costava piu’ di cento dollari, una bella cifra per l’epoca. Lui ignoro’ il carro armato, e gioco’ con la scatola della confezione. L’anno dopo imparai la lezione: lui si becco’ una scatola di cartone, ed io una bottiglia di whisky da cento dollari.
Johnny Carson
Fatti come la nascita da una vergine e la resurrezione dalla morte costituiscono ovvi archetipi universali, condivisi dalle mitologie di molte culture. […] Ad esempio, la scelta del 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù è mutuata dalla festa del Sol Invictus, “Sole Invitto”, il Dio Sole (El Gabal) che l’imperatore Eliogabalo importò nel 218 a Roma dalla Siria. L’imperatore Aureliano ne instaurò il culto nel 270 e ne consacrò il tempio il 25 dicembre 274, durante la festa del Natale del Sole: il giorno, cioè, del solstizio d’inverno secondo il calendario giuliano, quando il Sole tocca il punto più basso del suo percorso, si ferma (da cui il nome solstitium, “fermata del Sole”) e ricomincia la sua salita, in un succedersi di eventi che si può metaforicamente descrivere come la sua “morte, resurrezione e ascesa in cielo”.
Piergiorgio Odifreddi
Io ho sempre ritenuto il giorno di Natale … come un bel giorno, un giorno in cui ci si vuol bene, si fa la carità, si perdona e ci si diverte: il solo giorno del calendario, in cui uomini e donne per mutuo accordo pare che aprano il cuore e pensino alla povera gente come a compagni di viaggio verso la tomba e non già come a un’altra razza di creature avviata per altri sentieri.
Charles Dickens
In occasione del programma Telefood pensato dalla Fao per raccogliere fondi contro la fame nel mondo, alcuni ricchi testimonials, gente abituata a ville, pranzi reali, aerei personali, yacht e feste principesche ha invitato il gentile e misero pubblico di telespettatori a donare fondi per il nobile fine, adducendo che loro a causa di questa tragica realtà non dormono più neanche di notte. Sia lodata la stupidità. In genere queste raccolte fondi vanno molto di moda anche verso Natale, dove tutti sono più buoni ed i terremotati del bel paese sono al freddo e al gelo. Amen
Carl William Brown
Per non parlare dei fatidici cestini di Natale. Chi ti vuole bene davvero non ti regala un cestino. Il cestino te lo regala chi ti vuole vedere morto. Perché è un’arma letale. Tanto vale mettere una pistola dentro un paniere. Se io ti regalo un cotechino da mezzo metro, una putrella di torrone, un barattolo di crema di peperoni, un vaso di mostarda e uno di pepe di caienna, lo so che per bene che ti vada ti vengono delle emorroidi che non ti siedi più fino alla Befana. Lo faccio apposta. Altro che buona fine e buon principio… Speriamo almeno che il Natale ci porti qualcosa di bello. Per adesso da me sono spuntate le cornamuse. C’ho le pive sotto casa. A stantuffarmi a nastro di quanto sia bianco questo Natale, di quanto il cuore esulti e ci siano jingle bells dappertutto. Io quando scendo agli zampognari un’offerta gliela faccio. Due euro. Perché si spostino. Vadano un po’ più in là, a suonare sotto un’altra finestra.
Luciana Littizzetto
Se fossi un filosofo, scriverei una filosofia dei giocattoli per dimostrare che nella vita nient’altro bisogna prendere sul serio, e che il giorno di Natale in compagnia dei bambini è una delle poche occasioni in cui le persone diventano davvero vive.
Robert Lynd
Una mela per la vita, un’arancia per la ricerca, una stella di natale per la solidarietà, un uovo di pasqua per sconfiggere la leucemia, un concerto contro il cancro, una sottoscrizione per la sclerosi e una sfilata per sconfiggere l’Aids, ma per carità non dimenticatevi, almeno un penny per Guy Fawkes (rivoluzionario inglese, un cattolico pacifista che stava per far saltare in aria il parlamento).
Carl William Brown
L’umanità è pur essa una grande, immensa famiglia… Di ciò è conferma quel che suscita il Natale nei cuori. Il Divino Fanciullo sorride a tutti; i cari occhi rifulgono in grazia e splendore. Le durezze vengono addolcite, le ansie placate, i dolori leniti. Alla tempesta succede la calma… È la prima, è la grande benedizione del Natale, questa: ciascun uomo si purifica, vede più chiaro innanzi a sé, si dispone a servire più compiutamente alle sue responsabilità… Il Natale è la gioia delle nostre case, ed esso la suscita anche là dove si piange; dove esistono preoccupazioni e tristezze. Basta quella visione per dare balsamo ai cuori più tormentati e suscitare tenerezza, sollievo, ogni slancio di bontà e generosità.
Giuseppe Angelo Roncalli
Costruire il presepio ogni anno e non sapere quali controversie portarono all’arianesimo o cosa fu il concilio sull’iconofilia; fare la comunione col pane e col vino e ignorare l’esistenza del dogma dell’infallibilità papale; assistere alla messa di Natale e non sapere nulla del recupero da parte della Chiesa di questa data pagana del solstizio d’inverno in cui si festeggiava il sol invictus; assistere ai battesimi, ai matrimoni, ai funerali familiari davanti all’altare e non aver mai sentito parlare dei vangeli apocrifi; farsi vedere sotto un crocefisso e trascurare il fatto che la pena per l’accusa mossa contro Gesù era la lapidazione e non la crocefissione; e tanti altri vicoli ciechi culturali, dovuti alla feticizzazione dei riti e delle pratiche: sono tutti aspetti problematici per una ipotetica pratica illuminata della propria religione.
Michel Onfray
Avvicinandosi il 25 dicembre, decine di migliaia di teneri abeti vengono strappati dai boschi della Penisola per allestire il tradizionale albero di Natale. Ogni anno lo scempio si ripete, tra la generale indifferenza. Soppresso l’Ente protezione animali, figuriamoci se qualcuno ha voglia di proteggere gli alberi. Diciamo la verità: la sola pianta che interessi all’italiano medio è la pianta stabile.
Indro Montanelli
La smorfia napoletana naturalmente associa il numero 25 al Natale. Il numero 25 evoca numerosi avvenimenti in molte tradizioni e culture e sono tutti molto carichi di significati. Per esempio Isacco, figlio di Abramo, arrivò dopo venticinque anni di attesa del padre. Nella Bibbia si dice che Gesù fece in tutto 25 miracoli. Per i Musulmani invece, Maometto sposò la ricca vedova Khadjia Khuwaylid a 25 anni. Statisticamente è molto probabile che all’avvicinarsi del Natale ci sia un’impennata di giocate al lotto con il numero 25 come capogioco o comunque come numero in generale. Ricordati però che il numero 25 può essere giocato anche se per qualche recondito motivo ti ritrovi semplicemente a pensare al Natale. Il numero 25 ha la sua validità di gioco anche quando si sognano cene con numerose persone o se si dovessero sognare dei doni. Spesso però sognare il Natale ha un certo “retrogusto” malinconico, soprattutto se il sogno lo facciamo dopo una certa età. Questo perchè è innegabile che il gusto del Natale, il senso e l’aspettativa per tale festa, cali con l’aumentare dell’età e questo permea quindi il sogno della malinconia per quelle sensazioni che non torneranno più.
Vista da un’altra prospettiva invece sognare il Natale può anche significare il bisogno di unirsi insieme alla famiglia, un ritorno al focolare domestico, alla spiritualità ed all’affetto dei propri cari. Vi è poi un altro modo di vedere il Natale, ossia sotto il punto di vista del consumismo e non da ultimo, le reali origini pagane del Natale. Il numero 25, assodato che vada giocato sicuramente qualche volta in più vicino alle feste Natalizie o quando sogniamo il Natale, possiamo utilizzarlo nelle nostre giocate anche quando sogniamo di bere o annodare una corda, vedere dei cavalli, o sognare un allevamento. Possiamo porre in gioco il numero 25 anche se dovessimo sognare un razzo, uno scheletro, una stella, un lupo o dei nemici.
La smorfia napoletana
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