Questo libro è dedicato a tutti quegli uomini che nella storia hanno sofferto, lottato, creduto nella rivolta e talvolta sconfitto gli abusi del potere al fine di creare una società sempre più giusta e tollerante, da chi ora vive in una democrazia che loro hanno contribuito a costruire, ma che ahimè, glielo assicuro, è ridotta assai male, forse proprio a causa di sua maestà la stupidità, che nonostante tutto regna ancora incontrastata.
Carl William Brown
Dedicato all’umanità, che mi ha consentito, non senza qualche difficoltà, di diventare uno studioso della stupidità.
Carl William Brown
Nulla esiste; se … esiste, non è comprensibile all’uomo; se pure è comprensibile, è per certo incomunicabile e inspiegabile agli altri.
Gorgia
La forza governa il mondo (purtroppo!) e il non sapere: perciò chi lo regge, può e suole essere ignorante.
Vittorio Alfieri
De ratione personae est quod sit incommunicabilis.
Tommaso d’Aquino
Sebbene la persona sia incomunicabile, tuttavia il modo di esistere incomunicabilmente può essere comune a più soggetti.
Tommaso d’Aquino
Non esistono due esseri umani che abbiano in comune un identico contesto associativo. Poiché tale contesto è composto dalla totalità di un’esistenza individuale che comprende non solo la somma della memoria ed esperienza personale, esso differirà da persona a persona.
George Steiner
Accingersi a scrivere un libro sulla stupidità, con in più il maldestro scopo di attaccarla, non è certamente semplice, e sono poche le persone intelligenti che vogliono cimentarsi con l’impresa, anche perché hanno sempre paura di essere coinvolte con l’argomento, ma tant’è, io ho una certa esperienza personale e quindi mi sono cimentato nell’impresa avendo sempre me stesso come faro illuminante ed esempio guida da seguire.
Definire la stupidità per di più è pressoché impossibile ed ecco quindi perché la scelta di un libro di aforismi, miei e in piccola parte anche di altri autori più famosi, proprio per cercare di gettare un po’ di luce su queste tenebre dove domina la vanità, l’egoismo, l’ignoranza, l’arrivismo, la presunzione, l’abuso di potere, la violenza, l’autorità della banalità e le mediocri e labili certezze della spirituale divinità. Non mancano comunque dei brevi saggi iniziali, che servono come una sintetica introduzione speculativa, di natura filosofica e sociologica, sull’argomento. (Il lettore che volesse poi saperne di più potrà comunque approfondire l’argomento in seguito, quando pubblicheremo proprio una raccolta di scritti su questa spinosa tematica o nel frattempo potrà sempre visitare alcuni siti consigliati, che elencheremo nella postfazione del libro.)
Per chiarire subito l’approccio e la metodologia seguiti per indagare questa demoniaca essenza dirò subito che l’unica strada percorribile è quella delle osservazioni più o meno sperimentali e delle analisi linguistiche che spaziano in tutti i settori delle attività umane. Ecco svelato il primo arcano, la stupidità della nostra realtà prolifica e sopravvive proprio grazie alla nostra umanità, e più individui ci sono, e più questa imperiosa maestà diventa rigogliosa. Una volta che sarà scomparsa la specie umana, forse si disintegrerà anche la stupidità, per cui non ci resta che aspettare e nel frattempo, possiamo sempre divertirci un po’.
Nell’affrontare la problematica non possiamo esimerci dal seguire una metodologia naturalistica, umoristica e nichilistica, ovviamente rafforzata da una consistente valenza surrealistica. Per essere poi fatalmente pragmatici e centrare subito l’obiettivo basterà dire che in tutte le situazioni dove regnano una certa presunzione, il caos, la disorganizzazione e dove si sprecano inutilmente risorse ed energia per ingarbugliare ulteriormente le difficoltà dell’esistenza, e dove al tempo stesso ci sono soltanto pochi individui che ne traggono degli enormi benefici, mentre la maggior parte della popolazione incrementa le proprie difficoltà e la propria sofferenza, lì, in questi casi appunto possiamo riscontrare il massimo della stupidità; a seguire poi possiamo avere delle condizioni più mitigate, dove regna comunque una certa intrinseca e non sempre bonaria e divertente imbecillità.
Insomma, per essere scientificamente più precisi e rigorosamente più spietati la stupidità è ovunque, e solo dove non vi è alcuna forma di vita, forse può esserci un tasso inferiore di questa speciale e particolarissima entità universale. La nostra dunque è una battaglia persa in partenza, ma ciò che conta e che può donare un senso alle nostre imprese è la via, il sentiero, la perseveranza, l’impegno, la costanza, la buona volontà di contrastare o se voi preferite di assecondare questa misteriosa e onnipotente musa ispiratrice.
Per essere saggi dobbiamo essere diligenti e cercare di continuare a ripetere la follia del nostro metodo, per questo avevo già scritto un primo libretto su questo argomento che conteneva però solo alcune centinaia di aforismi tratti dal mio primo volume di scritti, scelti per l’occasione dal geniale ed eclettico artista Andros per una piccola casa editrice milanese, ora a distanza di alcuni anni ripropongo invece una selezione di testi brevi scelti personalmente dalla mia intera produzione di massime e riflessioni, corredate poi da altre citazioni d’autore proprio per dare un valido supporto alle mie idee, alle mie intuizioni, e alle mie provocazioni.
Anche i saggi introduttivi sono più completi rispetto a quel piccolo libretto, anche se da tempo sono presenti in rete nel mio sito nella sezione dedicata alla ricerca e alla lotta contro la stupidità, una specie di forum virtuale che voleva far crescere una vigorosa associazione di spiriti liberi ed illuminati che però in realtà non hanno mai deciso di collaborare più di tanto, anche perché forse troppo consapevoli delle insormontabili difficoltà di questa impresa. Nella postfazione poi daremo anche alcuni consigli validi per questi impavidi, ma solitari e non sempre collaborativi guerrieri.
Come ci ha insegnato il caro maestro Paul Feyerabend, noi sappiamo che gli scienziati lavorano meglio se sono al di fuori di ogni autorità, compresa l’autorità della ragione, ed è proprio per questo che il nostro stile e la nostra poetica è dadaisticamente ed ecletticamente un po’ bizzarra. Una certa epistemologia anarchica presuppone ed evidenzia inoltre il carattere irrazionale, non lineare, dello sviluppo scientifico. L’alternativa al dogmatismo del razionalismo, viene individuata nel pluralismo teorico, nell’uso cioè di teorie e metodi alternativi anziché nell’adozione di un solo punto di vista o di una singola visione ed esperienza.
Questa pluralità di alternative non deve essere concepita come lo stadio iniziale della conoscenza, da abbandonarsi quando nel futuro si assumerà una Unica Teoria Vera; deve piuttosto essere fattore essenziale di ogni conoscenza che voglia essere oggettiva. Quest’ultima idea servirà poi come sostegno alla tesi più radicale secondo la quale la ricerca scientifica non deve mirare a teorie vere, ma a teorie efficaci, deve cioè far proprio il metodo della ricerca artistica da una parte, e quello della competizione in una società libera e democratica dall’altra.
Insomma, l’osservazione scientifica della nostra realtà costituisce di sicuro nel tempo un serbatoio di conoscenza, ma lo stesso può valere per i miti, le favole, i componimenti epici, la letteratura, l’arte, insomma per tutte quelle creazioni delle tradizioni magari meno logiche e tecnologiche, ma non per questo meno scientifiche ed oggettive. La conclusione che se ne ricava è che nella ricerca e nella lotta sulla, contro e a favore delle stupidità, tutto può andare bene. Un certo relativismo del metodo e un consistente pluralismo di vedute può sicuramente farci meglio comprendere che l’analisi della stupidità e di tutte le sue manifestazioni non può che essere una valutazione etica ed estetica del processo storico in cui si sviluppa la nostra umanità e che, in quanto tale, non può certamente avere un valore assoluto e definitivo, ma deve necessariamente identificarsi in un perenne ed illimitato work in progress.
Certamente per disquisire sull’argomento bisogna avere una carattere forte e modestia a parte dicono che io avrei un Super Ego, Über-Ich in tedesco, ma in fondo non è vero; pensate che rifiuterei persino il premio Nobel, infatti non amo l’elemosina elargita né dai benpensanti, né dai deficienti. In ogni caso uno degli intenti di questo libro e più diffusamente di tutta la mia opera è quello di fornire per l’eternità un sublime antidoto contro questa nefasta divinità. Da considerare inoltre che qualsiasi impegno letterario ha bisogno di un seguito, anche perché la cultura serve a far diminuire il crimine o perlomeno ad elevarne la qualità.
Devo allo stesso tempo ammettere che questo genere di attività non è comunque molto agevole in quanto vi sono come al solito elementi inquinanti di invidia, di incomprensione, di negligenza, di trascuratezza e forse di incapacità che non favoriscono di certo l’impresa. Ma comunque non c’è mai d’aver paura, c’è un rimedio a tutto, infatti nella peggiore delle ipotesi anche questo lavoro potrà sempre andare ad arricchire la nostra grande storia dell’ignoranza e collegandosi ai vari autori del passato potrà così costituire un valido supporto per tutti quelli che ci seguiranno.
Il linguaggio serve infatti a comunicare e comunicare significa mettere in comune, ma ovviamente se qualcheduno non vuole proprio collaborare e abbandonare così il suo egoismo, allora a questo punto anche la parola e quindi pure i testi scritti non servono più. Tuttavia ognuno di noi deve sempre ricordare che tutti dobbiamo sottostare al potere di qualche autorità, e anche i più potenti alla fine dovranno comunque piegarsi alla volontà dell’universale e assurda stupidità. Per cui potrebbe anche essere che ormai l’unica vera forma di provocazione letteraria non possa essere costituita che dall’omicidio e la perenne lotta di tutti contro tutti, ed è proprio per questo che i miei scritti cercano di insegnare a combattere, al fine di aiutarvi ad essere.
E poi in fin dei conti il mestiere di uno scrittore deve naturalmente essere quello di diffondere le proprie idee, persino a costo del sacrificio della propria vita e, se necessario, anche di quella degli altri! Del resto l’assassinio non era già stato considerato da Thomas de Quincey come una delle belle arti e ancora John Milton ci ricorda sempre che i libri non sono assolutamente delle cose morte, ma sono incredibilmente vivi ed hanno un’enorme forza produttiva, come quei favolosi denti del dragone, che seminati qua e là possono far sorgere uomini armati.
In ogni caso per concludere questa prefazione ora vi lascio al ricco e variegato contenuto del libro, e alla fine, tanto per ribadire ancora una volta le idee fondamentali del nostro destino e delle nostre fatiche vi proporrò anche una metaforica, ma al tempo stesso realistica postfazione. Buona lettura e buon divertimento.
Carl William Brown
Aforismi contro il potere e la stupidità. (New Edition Free E-book)
– Alcune interpretazioni della Stupidità.
– Pensioni, stipendi, casta, arte, cultura e giovani in Italia.
– Alcuni suggerimenti per l’Attacco al Forte.
– Realtà, cultura, informazione e morale (degli schiavi).
– Il problema della stupidità.
– Follia, guerra, potere e stupidità!
– Guerra e pace, cornuti e stupidità!
– Umana e Beata Inconsapevolezza.
– Disobbedienza, protesta e ribellione.
– Per una riforma della Giustizia.
– Associazione per la ricerca e la lotta contro la stupidità.
– Una modesta proposta per la riforma dello stato.
– La stupidità contemporanea.
– Popolazione, ricchezza e stupidità.
– Aforismi sulla guerra, la legge e la stupidità.