Riflessioni sulla bellezza, pensieri, opinioni, idee, meditazioni, testi brevi filosofici ed estetici di autori famosi sui concetti del bello e della bellezza.
Le qualità o le caratteristiche che sono esteticamente attraenti per i sensi o per la mente sono indicate come bellezza, che è una nozione soggettiva. La bellezza va certamente oltre la superficie, include infatti i tratti interiori di una persona, che possono anche essere visti come attraenti. Questi attributi includono personalità, valori e carattere. Poiché il concetto di bellezza è un’idea soggettiva, esso differisce da persona a persona, ed è per questo che il bello in sé non può essere quantificato oggettivamente. Tuttavia, ci sono alcune definizioni culturali o sociali accettate come modello standard di bellezza.
In un certo senso, la bellezza è importante perché può influire sulle interazioni sociali, sulla fiducia in se stessi e sull’autostima di una persona. Non dovrebbe, tuttavia, servire come unico strumento per determinare il valore intrinseco di qualcuno. Naturalmente prendersi cura del proprio aspetto fisico come mantenere una buona igiene, seguire una dieta sana, fare esercizio regolarmente e vestirsi in modo appropriato può aumentare il proprio gradiente estetico. Si può e si deve inoltre lavorare sulle proprie qualità interiori, come sviluppare un atteggiamento positivo, essere gentili e compassionevoli e coltivare i propri talenti e le proprie abilità, e come si suol dire con una espressione tipicamente popolare, tutto fa brodo.
Carl William Brown
Poiché il bene è l’origine del bello, altrimenti non sarebbe bello, bisogna affermare che il bello è generato dal bene, e l’essenza del bello consiste nel partecipare al bene. Tutto ciò che partecipa al bene, in proporzione alla sua partecipazione, diventa bello, mentre quanto ne è privo diventa brutto.
Platone, Fedro
Anne-Marie […] passò l’infanzia su una sedia. Le insegnarono ad annoiarsi, a reggersi ritta, a cucire. Aveva certe capacità: credettero rispettabile non coltivargliele; aveva lo splendore della gioventù: si preoccuparono di celarglielo. Questi borghesi modesti e fieri consideravano la bellezza al di sopra dei loro mezzi o al di sotto del loro stato sociale: roba da consentirsi alle marchese e alle puttane […] Cinquant’anni dopo, sfogliando un album di famiglia, Anne-Marie s’accorse di essere stata bella.
J.-P. Sartre
La totale cecità psichica di fronte alla bellezza in tutte le sue forme, che oggi dilaga ovunque e rapidamente, costituisce una malattia mentale che non va sottovalutata, se non altro perché va di pari passo con l’insensibilità verso tutto ciò che è moralmente condannabile.
Konrad Lorenz
Se tutte le nostre donne dovessero diventare belle come la Venere dei Medici, per un certo periodo noi ne saremmo incantati; ma presto cominceremmo a desiderare qualcosa di diverso e, ottenuto questo, vorremmo vedere accentuarsi certe caratteristiche che modifichino i criteri vigenti.
Charles Darwin
La bellezza è tal cosa che non può essere spiegata dalla lotta per l’esistenza, ed anzi vi son forme di bellezza che possono essere distruttive per lo stesso animale, come le corna troppo sviluppate in un cervo. Darwin si accorse di non poter spiegare la bellezza, nella vita delle piantee degli animali, con la selezione naturale, e fu costretto a introdurre il grande principio secondario della selezione sessuale.
Lin Yu-t’ang
La bellezza inganna molti e attrae tutti. I sentimenti, le emozioni, gli stimoli che provoca nelle nostre percezioni non possono di certo essere considerati come arbitrari e convenzionali o tantomeno irrazionali.
Carl William Brown
La più nobile specie di bellezza è quella che non trascina a un tratto, che non scatena assalti tempestosi e inebrianti (una tale bellezza suscita facilmente nausea), ma che si insinua lentamente, che quasi inavvertitamente si porta via con sé e che un giorno ci si ritrova davanti in sogno, ma che alla fine, dopo aver a lungo con modestia giaciuto nel nostro cuore, si impossessa completamente di noi e ci riempie gli occhi di lacrime e il cuore di nostalgia.
Friedrich Nietzsche
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere(…) Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Robert Kennedy
Le persone più belle che si possano incontrare sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, la lotta, la perdita e che hanno trovato la loro via d’uscita dalle profondità dell’abisso. Queste persone hanno un apprezzamento, una sensibilità e una comprensione della vita che le riempie di compassione, gentilezza e profonda amorevole cura. Le belle persone non diventano tali per caso.
Elisabeth Kubler-Ross
Muoviti verso l’essere, verso il centro, verso la vera essenza. Cerca sempre le radici! Non farti ingannare dalle foglie. Ma tu ti lasci ingannare dalle foglie. Se una donna è bella in superficie, te ne innamori; ti sei innamorato dell’apparenza. La donna può non essere bella all’interno; può darsi che sia assolutamente brutta, e tu sei preso in trappola.
Osho
Anche la biologia ha una sua estetica; chissà poi a cosa le servirà, forse è perché anche al nulla piace la bellezza, quella stupida risultante delle leggi fisiche dell’agglomerazione simmetrica della materia.
Carl William Brown
Non vi è cosa più divina della bellezza, la quale, non appartenendo al corpo e non avendo principio o esistenza se non nello spirito e nella ragione, può essere svelata e appresa da questa parte più divina di noi, quando essa contempla se stessa, unico oggetto degno di lei.
Anthony Ashley Cooper Shaftesbury
Ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l’argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante.
Charles Bukowski
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio; specialmente se avete a che fare con le sembianze della bellezza e della ricchezza, infatti sotto tali spoglie di solito si nasconde il demonio del potere, in genere suggestivo e attraente, ma alla fine sempre illusorio, ipocrita, decadente e deludente.
Carl William Brown
L’estetica è in fondo un lupo travestito da pecora: è vero che rende l’arte moderna autonoma, ma nel farlo la butta fuori dalla società, la rende autonoma al punto di ridurla a giochino estetico privo di alcuna utilità pratica o teorica.
Per Jay M. Bernstein: “Nell’assicurare un dominio autonomo di giudizio estetico, un dominio con le proprie norme, linguaggio e pratiche, Kant stava simultaneamente assicurando l’indipendenza dei domini della cognizione e del valore morale dalle interferenze dell’estetica.”… Kant separa la bellezza dalle idee di morale e verità, ponendo le basi per il concetto dell’arte per l’arte, l’arte non può più quindi occuparsi della verità, e finisce nel ghetto della bellezza, dove non disturba e non si può intromettere nelle faccende che contano… È grazie al programma ideologico dell’estetica se ancora oggi sentiamo ripetere che l’arte debba limitarsi a piacere, è grazie a filosofi come Kant se ancora ai giorni nostri persino alcuni artisti ne sono convinti… È una visione idealistica che rinforza un’idea supernaturalistica dell’arte, che la rende contemplativa, disinteressata e puramente spirituale, separata dai bisogni, dai desideri e dalle attività pratiche.
Andros
Gli uomini restano colpiti vedendo una bella donna, si voltano per strada. Ma questo succede anche alle donne. Anzi le donne sono molto più capaci di valutare l’aspetto estetico della bellezza femminile, ne colgono la terribile potenza di attrazione. Sono orgogliose quando si sentono belle, sono prese da un morso di gelosia vedendo un’altra più bella e più elegante.
Francesco Alberoni
All’uomo non piace restar nella solitudine dell’io: perciò ama; dunque deve cercare fuori di sé l’oggetto dell’amore. Lo può trovare solo nella bellezza, ma poiché egli stesso è la più bella creatura plasmata da Dio, è necessario che trovi in sé il modello di quella bellezza che cerca al di fuori. Ognuno può scoprire dentro di sé i primi raggi di questa bellezza e, a seconda che il di fuori corrisponda a essa o se ne allontani, si forma le idee di bello o di brutto su ogni cosa. E tuttavia, sebbene l’uomo cerchi di riempire il gran vuoto da lui prodotto uscendo fuori di sé, non può comunque esser soddisfatto da ogni sorta di oggetti. Il suo cuore è troppo vasto; ci dev’essere qualcosa che gli somigli e gli sia molto vicino. Pertanto, la bellezza che può appagare l’uomo consiste non solo nella conformità, ma pure nella somiglianza. Essa la restringe e la limita nella differenza di sesso.
Anonimo
Hanno ucciso una ragazza, hanno ucciso la bellezza e la simpatia, hanno ucciso la gioia e l’allegria, hanno ucciso la vita, la passione e la verità, ma del resto la natura non può scegliere il suo corso e poi deve comunque ubbidire alla sua universale stupidità.
Carl William Brown
La bellezza salverà il mondo. Quando siamo affascinati dalla bellezza, ci eleviamo al di sopra delle nostre preoccupazioni quotidiane e sperimentiamo una sorta di trascendenza che ci riempie di gioia e speranza.
Fyodor Dostoevsky
Ho trovato la definizione del Bello, – del mio Bello. È qualcosa d’ardente e di triste, qualcosa un po’ vago, che lascia corso alla congettura. Andrò ad applicare, se si vuole, le mie idee a un oggetto sensibile, all’oggetto, per esempio, il più interessante nella società, a un viso di donna. Una testa seducente e bella, una testa di femmina, voglio dire, è una testa che fa sognare in una volta, – ma in maniera confusa, – di voluttà e di tristezza; che presuppone un’idea di malinconia, di fiacchezza, persino di sazietà, – ma pure un’idea contraria, ossia un ardore, un desiderio di vivere, associato a un’amarezza rifluente, come provenisse da una privazione o da una disperazione. Il mistero, il rimpianto sono ugualmente caratteri del Bello.
Charles Baudelaire
Dio o qualcun altro continua a creare le donne e a mandarle in giro, e una ha il culo troppo grosso, l’altra le tette troppo piccole, una è pazza e l’altra è suonata, una ha la mania della religione e l’altra legge le foglie del tè, una non riesce a controllare le scoregge, l’altra ha il naso grosso, e l’altra ancora ha le gambe secche… Ma ogni tanto arriva una donna, in pieno rigoglio, una donna che scoppia dal vestito… una creatura tutta sesso, una maledizione, la fine di tutto.
Charles Bukowski
Già nell’Ottocento c’è chi contesta l’estetica, come Bernard Rosanquet, che si scaglia contro i tentativi dell’estetica di guidare o assistere l’artista, e di interferire nel suo operato, per lui sarebbe come: “Commettere l’impertinenza di invadere il dominio dell’artista con un apparatus belli di principi e precetti critici.” Max Dessoir parlerà di callicrazia, il governo della bellezza: “Secondo la callicrazia, l’arte avrebbe un compito di una semplicità deliziosa, quello cioè di rendere più efficace e accessibile mediante ripetizione il bello in genere o il piacevole in sé. Gli animi naïf sono soliti considerare l’arte in questo modo. [.] Come si restringerebbero la portata e il significato dell’arte, se volessimo ridurla a una forma di piacevolezza più elevata!”
Andros
Abbellirsi. È il verbo che piace, soprattutto, alle donne. Esse si abbelliscono tanto bene, a forza di pomate, di smalti, di rossetti e di bistri d’ogni genere, che riescono perfettamente a diventare stomachevoli. La bellezza per esse è la moda; e la moda sembra loro tanto più bella, quanto più è grottesca e s’avvicina ai costumi delle prostitute.
Domenico Giuliotti e Giovanni Papini
Una donna a cui la Provvidenza ha dato sia la bellezza fisica che quella spirituale è una verità nello stesso tempo accessibile e nascosta, che possiamo comprendere solo con l’amore, e toccare solo con la virtù; e quando tentiamo di descrivere una tale donna, ella scompare come tenue vapore.
Kahlil Gibran
L’estrema selezione per creare l’olimpo delle divinità dello spettacolo, priva della bellezza l’ordinaria società che deve così fruirla per procura, e per punizione nella vita reale, quando ci si guarda attorno, si vede purtroppo solo la mediocrità.
Carl William Brown
Ciò che abbaglia nella bellezza trascorre presto, fugace e incostante, mentre dura ciò che la costituisce. Al veramente bello, il tempo non reca danno, anzi ne fa risultare la bellezza; non la fa deperire ma maggiormente emergere alla luce.
Filostrato
La bellezza di una persona sta nella sua mente, nel suo spirito, nell’atteggiamento che essa adotta nei confronti del mondo. La bellezza esteriore può affascinare, ma è la bellezza interiore che lascia un’impronta duratura.
Ralph Waldo Emerson
Non pretendo che la gioia non possa accompagnarsi alla bellezza; ma dico che la gioia è uno degli ornamenti più volgari, mentre la malinconia è della bellezza, per così dire, la nobile compagna, al punto che non so concepire un tipo di bellezza che non abbia in sé il dolore.
Charles Baudelaire
La bellezza fa autentici miracoli. Ogni difetto morale di una bella donna, lungi dal generare repulsione, diventa invece al massimo grado attraente; il vizio stesso spira leggiadria; ma scompaia la bellezza, e una donna dovrà essere venti volte più intelligente di un uomo per attirarsi, non dico amore, ma almeno stima.
Nikolaj Gogol
Visto che la bellezza non mi è mai stata tanto amica ho cercato prima di accattivarmi l’etica, per poi riuscire così a beffare anche l’estetica.
Carl William Brown
In certe donne che non sono né belle né piacevoli quanto altre, c’è un fascino invincibile che attrae gli uomini e stupisce e fa sdegnare le altre donne le quali non possono rendersene conto, perché esso agisce soltanto sugli uomini. La ragione è che una certa donna è più donna di un’altra come fra due bottiglie di vino delle stesse dimensioni una contiene più aroma ed essenza di vino di un’altra, così in una donna c’è molta più femminilità che in un’altra.
Alphonse Karr
Entro un tale ordinamento del mondo appaiono sospetti gli uomini che hanno un’aria triste e le donne che hanno un’aria allegra. Comunque vengono preferiti i mendicanti alle donne leggere. Perché le donne leggere sono delle minorate disoneste, che traggono vantaggio dal difetto fisico della bellezza.
Karl Kraus
L’estetica è una branca della filosofia che concerne la definizione della bellezza; l’umorismo è una branca della filosofia che concerne la definizione della stupidità.
Carl William Brown
Per diventare bella, una donna non deve voler passare per carina: cioè in novantanove casi in cui potrebbe piacere, deve disdegnare ed astenersi dal piacere, per raccogliere un giorno il rapimento di colui, la porta della cui anima è abbastanza grande per accogliere il grande.
Friedrich Nietzsche
Ci sono donne di una bellezza sfolgorante, ma irregolare, che spesso ne oscurano altre più autenticamente belle; ma dal momento che il gusto, che è incline al pregiudizio, è il giudice della bellezza, e che la bellezza delle persone più belle non è sempre uguale, sia pure solo per qualche istante può accadere che le meno belle oscurino le altre: le differenze della luce e dei giorni faranno discernere più o meno la verità che è nei lineamenti o nei colori, faranno apparire ciò che la meno bella ha di bello, ed eclisseranno quanto di vero e di bello è nell’altra.
François de La Rochefoucauld
La natura ha destinato le giovinette a quello che, in termini teatrali, si chiama “colpo di scena”: infatti, per pochi anni la natura ha donato loro rigogliosa bellezza, fascino e pienezza di forme, a spese di tutto il resto della loro vita, affinché, cioè, siano capaci di impadronirsi durante quegli anni della fantasia di un uomo in misura tale, che egli si lasci indurre a prendersi onestamente una di loro per tutta la vita, in una forma qualsiasi, passo al quale la mera riflessione razionale non sembrerebbe aver dato nessuna sicura garanzia di invogliare l’uomo.
Arthur Schopenhauer
La bellezza è suddivisa in mille modi diversi. La donna è il soggetto più adatto a sostenerla e, se possiede intelligenza, la ravviva e la manifesta in maniera mirabile. Se una donna vuol piacere e possiede le doti della bellezza, o almeno una parte, vi riuscirà; e anche se gli uomini non prestassero attenzione ed ella non vi s’impegnasse, riuscirebbe egualmente a farsi amare. Nel cuore degli uomini c’è un posto d’attesa, ove lei s’insedierebbe.
Anonimo
Innanzi tutto, bisogna abbandonare l’idea che vi sia un’unica definizione compatta di “bello” e che quindi si possa sapere attraverso dei canoni fissi che cosa sia bello: il concetto di bello dipende in primo luogo dalle varie civiltà; in secondo luogo, in ogni civiltà, ma soprattutto nella nostra, è frutto di una serie di stratificazioni, per cui il bello si potrebbe definire a grappolo, a costellazione, cioè prendendo e collegando fra di loro le varianti principali, le varie risposte che sono state date.
Il concetto di bello è unito, in molte civiltà, a quello di buono. Del resto il nostro termine stesso, “bello”, deriva dal latino “bellus”, che è un diminutivo dalla radice “duenulus bonulus”, è cioè qualcosa di “buono in piccolo”, di “mediamente buono”. Del resto, sappiamo anche che in Grecia il termine “kalós” è “bello”, ma si trova spesso in endiadi, cioè connesso con il termine “buono”. Nel greco moderno, inoltre, “kalós” non vuol più dire “bello”, ma “buono”. Si potrebbe continuare: per esempio, il giapponese “yashi” implica “bello” e “buono”. Ma in ogni cultura, più o meno, si attribuisce al bello un valore, quindi qualche cosa che merita di essere perseguito. Remo Bodei
Introduciamo un altro concetto importante, quello di “canone estetico”. Il bello intelligibile presuppone che vi siano, in qualche modo, dei canoni oggettivi di bellezza, che essa quindi, come Lei già sottolineava, sia riconoscibile da tutti in base a misure o a calcoli. Questa concezione è rimasta a lungo dominante, in teoria se non in pratica, sino all’inizio dell’età moderna, quando è stata sostituita da un’idea di bellezza più vaga. Quali sono state, in particolare, le conseguenze di questo atteggiamento?
In primo luogo, va detto che il modello prima descritto di bellezza legata alla misura implica anche che la bellezza sia calcolabile e che, essendo essa calcolabile ed oggettiva, a seguire determinate regole si può produrre il bello in architettura, in pittura, eccetera. Già gli antichi però, per quanto questa concezione fosse dominante, non la ritenevano l’unica, perché ci sono – e siamo qui a una definizione composita di bellezza – forme di bellezza legate, ad esempio, alla semplicità, come sostiene Plotino: il colore dell’oro o una stella sono belle senza armonia, cioè senza relazione ad altro. Oppure ci sono concezioni medioevali della bellezza, che verranno riprese da Heidegger nel nostro secolo, che hanno a che vedere con l’idea di “splendore”. Del resto il tedesco “schön”, che vuol dire “bello”, dal verbo “scheinen”, implica il “brillare”, lo “splendore”. Quindi la bellezza è legata a questa “claritas”, a questa “luminosità”.
Dunque questa concezione invece dominante e incentrata sull’idea di proporzione, di misura, di calcolabilità, di oggettività, comincia a entrare in crisi nel tardo Rinascimento, crisi conclamata nel Barocco. Ancora nel 1509, per esempio, Luca Pacioli nel libro De divina proportione, e poi tutta la scuola fiorentina neoplatonica, o meglio, neoplotiniana – Marsilio Ficino ed altri, che influenzano pittori come Botticelli, Raffaello, Michelangelo – sono legati a questa idea di divina proporzione e di misura. Ma già con il manierismo, e poi con il barocco, ci si accorge che la bellezza non coincide con l’ordine e con la regolarità, che c’è un qualcosa in più, che col linguaggio immediatamente tratto da Petrarca è chiamato “non so che” – Petrarca, a sua volta, lo assumeva da Agostino, da un altro contesto: “nescio quid”.
C’è un “quid”, un “non so che”, che contribuisce a stabilire che cos’è il bello, qualcosa appunto che non è né calcolabile né misurabile, qualcosa che vi si aggiunge, che il genio dell’artista introduce. Quindi tutti i canoni precedenti in qualche modo saltano, perché non c’è più un criterio condivisibile a cui appellarsi. Bisogna avere quello che si chiamerà appunto “gusto”.
Remo Bodei
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