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Riflessioni sulla morte di Carl William Brown

Riflessioni sulla morte di Carl William Brown

Riflessioni sulla morte di Carl William Brown
Riflessioni sulla morte di Carl William Brown

Riflessioni sulla morte di Carl William Brown, pensierini e divagazioni varie, anche provocatorie, sulla tematica più ostica che ci perseguita per tutta la vita.

Ok, è vero, è verissimo, invecchiando, mi sento sempre più vicino alla religione e alla santa chiesa romana cattolica apostolica, già, sarà la paura della morte, del giudizio divino e del meritato inferno, per questo mi sento in dovere di dedicare almeno un altro aforisma al nostro caro e grande papa argentino. Eccolo! Il papa dice sempre che chi è senza lavoro perde anche la propria dignità; allora il capo dei capi ne deve aver ben poca, visto che non ha mai fatto un cazxo in tutta la sua vita!
Carl William Brown

Paolo Villaggio ha appena scritto un libro autobiografico dal titolo – Vita, morte e miracoli di un pezzo di mmmerda – Così, colto da una certa invidia, uno dei personaggi più famosi e potenti del paese, se non il più potente, si è messo a scrivere le sue avventure – Vita, morte e miracoli di una fogna a cielo aperto.
Carl William Brown

La guerra è un meccanismo di riorganizzazione piuttosto barbaro. Essa è causata dall’ignoranza della specie, e potrebbe essere evitata se solo quest’ultima si istruisse di più, ma evidentemente l’uomo essendo estremamente egoista nel suo masochismo preferisce di più divertirsi col terribile spettacolo della morte e della sofferenza, che non spendere più energie per evolvere culturalmente.
Carl William Brown

Karol Woityla un giorno disse: ” Non c’è speranza senza paura e paura senza speranza; poi avvicinandosi alla morte ribadì: ” Non abbiate paura.” Or bene, a parte che il Papa è anch’egli un uomo come tutti gli altri, ma almeno un po’ più di coerenza dovrebbe coltivarla, infatti la speranza è una delle tre virtù teologali predicate dalla chiesa, o mi sbaglio !
Carl William Brown

La ribellione è morte e rinascita allo stesso tempo, è un’accettazione della paura della sconfitta che non può che dare maggior vigore all’esistenza, è una coraggiosa azione di protesta che rivendica il diritto alla piena realizzazione della propria interiorità, è la fonte di ogni mito, di ogni religione, di ogni mistero, di ogni conquista sociale e di ogni utopia in progressione.
Carl William Brown

Osservare la stupidità significa osservare il comportamento degli uomini politici, degli uomini d’affari, degli industriali, dei grandi comunicatori, degli economisti, dei religiosi, della massa, dei mass media, significa osservare il mistero della vita, della morte, del nulla, della scienza, della morale e dell’universo, insomma dell’assurda autorità della stupidità.
Carl William Brown

Poiché auguro la morte del prossimo, mi rimproverano dicendo: ” E se dovessi essere tu a morire per primo ?”, in questo caso rispondo rincuorando i miei interlocutori, infatti nell’eventualità il problema non sussisterebbe più in quanto l’inferno sono gli altri, i quali fortunatamente sparirebbero ugualmente.
Carl William Brown

In origine la morale, così come il potere, nascono dalla paura della morte, ma con l’evoluzione ed il passar del tempo, la vera morale si trasforma in etica della conoscenza ed è intimamente legata alla vita, mentre il potere varca i confini della paura per entrare nei territori sconfinati della stupidità, ed è perciò legato alla morte.
Carl William Brown

Oggigiorno ammalarsi è un lusso e ben presto grazie al nostro Welfare State potranno curarsi solo i medici, gli avvocati, i commercialisti, gli industriali, i politici, i burocrati, gli artisti, gli sportivi di successo. Al popolo comunque resterà pur sempre il rimedio più antico e naturale, la morte.
Carl William Brown

Il rito e la festa, ripetuti ad ogni scadenza fissa, per millenni, sin dalla notte dei tempi, scanditi col mutar delle stagioni, fissano il divenire, lo rendono immutabile, certo, immobile, propizio e favorevole; l’umanità così facendo si rigenera, prende fiducia e cerca in questo modo di scacciare la paura, il dubbio, il caos e la morte.
Carl William Brown

In origine la morale nasce dalla paura sia della morte e degli spiriti, sia dalla volontà di vivere bene e con un certo agio, ecco perché noi oggi dovremmo combattere la paura del nostro peggior nemico, l’ignoto, con l’unica morale possibile per il prossimo futuro e cioè la morale della conoscenza.
Carl William Brown

Tutti devono avere il diritto di pensare con la propria testa e di approfondire la loro cultura, nonché di poter scegliere tra eros e tanathos, tra bene e male, tra vita e morte, tra bello e brutto: tutti devono poter chiedere e nel caso ricevano risposte insoddisfacenti, tutti devono avere anche il diritto di ribellarsi, o meglio ancora di vendicarsi.
Carl William Brown

C’è un detto ebraico che dice: “Chi salva una vita umana, salva tutto il mondo”, se noi però lo capovolgiamo risulta anche: “Chi uccide una vita umana, uccide tutto il mondo.” Se lo ricordino i signori della Shoah Foundation, il signor Spielberg, quello del film Shindler’s list, e i filantropici americani che praticano la pena di morte.
Carl William Brown

Non fu forse Hitler il primo stilista a far sfilare per provocazione un mucchio di modelle anoressiche e poco vestite? Certo per capire l’aforisma dovete conoscere il surrealismo e ciò che diceva Salvador Dalì a proposito della moda, delle modelle e della morte. Io comunque vi ho dato un piccolo aiuto!
Carl William Brown

Un principe italiano del rinascimento, quando il prete che lo assisteva vicino al letto di morte gli chiese se aveva da pentirsi di qualche cosa, gli disse: ” Si, di una: tempo fa ho ricevuto contemporaneamente la visita dell’imperatore e del papa. Io li ho condotti in cima alla mia torre ad osservare il panorama, ma non ho approfittato dell’occasione per buttarli di sotto tutti e due, cosa che mi avrebbe dato una fama immortale”. Questa storiella citata da B. Russel nel suo libro Un’etica per la politica mi è sembrata una lode al mio impegno letterario, infatti la fama dovrebbe ricordarsi di me visto che ho cercato di far capire a tutti che pur di dare una benché minima parvenza di dignitoso significato alla propria esistenza vale la pena di buttare veramente giù dalla torre il potere e la stupidità, o perlomeno di tentare.
Carl William Brown

Tra il 1450 e il 1550 in Germania furono mandate a morte centomila streghe. Io personalmente sono contro l’intolleranza, ma taluni esempi del passato dovranno pur insegnarci qualcosa, nel bene o nel male. E allora, forse sarebbe il caso, visto l’elevato numero di moderne cartomanti di ristabilire alcune pratiche moralmente edificanti.
Carl William Brown

Un insegnante molto innamorato della moglie, ormai in coma, per non farla più soffrire è entrato in ospedale con una pistola ed è riuscito a staccarle il respiratore, provocandone così la fine anticipata. Insomma una sorta di disperata eutanasia. L’episodio richiama alla memoria la famosa tematica di “amore e morte” e ci induce alla seguente critica e cioè che forse è meglio ammazzare i vivi, quelli che rompono i coglioni, piuttosto che voler illudersi di poter alleviare il dolore a chi invece ormai, già da tempo, non soffre più.
Carl William Brown

D’ora in poi voglio immaginarmi la morte come una tenera e affettuosa mamma che con estremo amore, stringendomi sorridente al suo seno per tutta l’eternità, invece di darmi la vita me la toglierà.
Carl William Brown

Secondo la Qabbalah, Dio nella sua essenza più intima e nascosta, viene indicato come “L’Infinito” (En Soft), del quale nulla può essere scrutato né detto; perciò egli viene anche indicato come il “Nulla” (Ajin) o con espressioni più metaforiche, come la “Lunga Faccia”, “Il Santo Vecchio” e altre. Lo Zohar o Sefer Zohar (Libro dello splendore) è l’opera più rilevante per profondità speculativa, quella che costituisce il fulcro e il culmine della quabbalah medievale. Per i mistici della quabbalah l’universo è intessuto di simboli che conducono gradatamente all’essere reale, il quale non è più un segno, ma l’ultima segnaterra, la “Grande cosa significata”: in questo orizzonte, insegna lo Zohar, non esiste divaricazione tra il segno artificiale e la cosa significata, perché l’uno come l’altra sono al tempo stesso realtà e sogno, esteriorità e interiorità, sensibilità e astrazione, vita e morte. E’ il principio della “coincidentia oppositorum” di Ficino che ci ricorda il confine sfumato tra il bene ed il male di Nietzsche, o l’unione tra etica ed estetica di Ayer e Wittgenstein; in pratica è il terreno paludoso e contraddittorio del linguaggio e della nostra stupida umanità come sostiene appunto il mistico Carl William Brown.
Carl William Brown

La vera arte deve deviare dalla norma, dalle ambiguità delle convenzioni ordinarie, dal conformismo dell’umano egoismo. E’ un atto di ribellione, di protesta e di provocazione contro tutte le regole, contro l’autorità del dolore e della sofferenza, contro la stupidità degli abusi, della violenza, dell’ingiustizia, del potere, della vita, della solitudine, della morte!!
Carl William Brown

Ricercare l’ideale, comporta talvolta dover distruggere gli stupidi ostacoli del reale. Ecco quindi che per l’arte anche un semplice assassino, se contribuisce a ristabilire il concetto di uguaglianza, e nella morte siamo tutti uguali, non è che un onesto intellettuale.
Carl William Brown

Il tema della morte in vita e della vita in morte è fondamentale per l’artista. Il poeta infatti si fa veggente e attraverso la confusione dei sensi comunica con l’aldilà dove attinge la sua ispirazione. Egli è dunque un medium tra l’ideale ed il reale, il suo destino infatti è quello di diventare un maledetto ed entusiasta demiurgo sempre più infelice proprio perché sempre alla ricerca di una felicità non illusoria. In questo la sua stupidità è simile a quella dell’amante, del folle, del saggio e del filosofo.
Carl William Brown

Non credo ai diavoli, tanto più che per esplicito riconoscimento della loro guida io non sono una parte valida del contratto, primo perché non ho un’anima, secondo perché in fatto di stupidità anche all’inferno ne sanno meno di me! Stupidità, sia ben chiaro, intesa in modo globale e non alla maniera di qualche strano e stitico scrittore. Ma veniamo invece al culto della dea madre, mito del quale nutro una certa fascinazione e al quale dedicherò nientemeno che un intero sito. La madonna stessa infatti ha deciso di aiutarmi nella divulgazione della mia lotta contro la stupidità e io non ho potuto far altro che accettare i suoi favori. Dicevo, il culto della dea madre, tutti infatti nasciamo dalla donna e tutti sappiamo sin troppo bene quanto le madri aspirino alla realizzazione dei propri figli. Ma ahimè per una madre che si rallegra ce ne sono milioni e milioni che piangono, e allora, allora risolviamo questi indovinelli. “Fermati sei bello”! A morte i diavoli e non solo loro.
Carl William Brown

Ukraina, colpito a morte un fotoreporter italiano e il suo interprete, in fin dei conti ognuno fa il proprio lavoro, l’importante è farlo nel migliore dei modi. Comunque è pur sempre un bene che ci sia ancora gente che crede negli ideali e si impegna a fondo per il progresso e la felicità dell’umanità.
Carl William Brown

Già, la morte, un lungo, perenne ed eterno sonno dove non ci saranno rompiscatole a svegliarvi, rumori a disturbarvi, sbalzi di temperatura ad annoiarvi, teste di cazxo ad importunarvi, incubi e brutti pensieri a perseguitarvi, politici e burocrati a schifarvi, compiti o lavori sgradevoli ad assillarvi, e dove non ci sarà più nemmeno bisogno di curarsi perché la situazione sarà tutto sommato stabile e sicura, con buona pace di chi vuole solo lucrare sulla vostra labile salute!
Carl William Brown

Amore e morte, musica e silenzio, sole e pioggia, riso e pianto, ricchezza e poverta’, luce e oscurita’, salute e malattia, idealita’ e realta’, questa misteriosa, inevitabile e triviale dualita’, per alcuni e’ sinonimo di vita e di piacere, le due facce della nostra stessa esistenza, per me al contrario costitusce solo una fonte di grandi rotture di coglioni, la moneta stessa della nostra stupidita’.
Carl William Brown

Con riferimento ai recenti fatti di sangue avvenuti negli Stati Uniti vorrei solo consigliare di mettere un supereroe in ogni scuola onde evitare tali spiacevoli episodi; inoltre suggerirei anche di organizzare negli istituti di istruzione di ogni ordine e grado dei corsi integrativi di sopravvivenza su come evitare le pallottole o proiettili che dir si voglia; poi inviterei tutti a meditare sul fatto che la morte non è un male, in quanto ci libera da tutti i mali, per cui, a buon intenditor poche parole! E infine, last but not least, ricorderei a tutti la possibilità non poi così remota dei fatidici ed immancabili danni collaterali, sempre presenti in ogni famiglia o società che si rispetti!
Carl William Brown

Questa mattina mi sento avvolto da un’ispirazione particolarmente poetica, sarà la situazione internazionale, sarà la borsa in forte calo, sarà l’età che avanza, ma, e allora, come mia abitudine, penso sia giusto dedicare un aforismo iraniano a questi miei pensieri e a chi li agevola, chiaramente non persone in carne ed ossa, ma come al solito, le mie muse. Ecco la perla. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, ed anche la tua voce, e soprattutto, proprio come te, non capirà un ca..o!”
Carl William Brown

La guerra è la madre di tutte le cose, come sosteneva giustamente Eraclito, nulla più che un gioco crudele, per cui non mi stupisce più di tanto che dei terroristi ammazzino dei nemici, militari o civili non fa molta differenza, combattono per guadagnare qualcosa, denaro, potere e territorio, mentre la religione è solo una banale motivazione di facciata, e il più delle volte pagano le loro maldestre azioni con la morte, che mi sembra un’ottima e giusta ricompensa. La cosa invece che mi lascia allibito ed esterefatto è come sia possibile che un manipolo di deficienti, solo perché sono abili in qualche sport, o in qualche stupida professione, possano guadagnare finanche svariati milioni di dollari, alla faccia di miliardi di persone che vivono in miseria e talvolta crepano pure di fame. Purtuttavia la maggior parte della gente comune, quella più ridicola per intenderci, anche se ha un minimo di istruzione conformista e subalterna all’autorità costituita, considera dei beniamini o degli idoli il gruppetto di imbecilli di cui sopra, mentre si scandalizza e teme per la propria incolumità quando viene informata delle azioni dei guerriglieri. Morale della favola, la trivialità è il nucleo fondante della nostra mediocre umanità.
Carl William Brown

Gli islamici ameranno pure le decapitazioni degli ostaggi occidentali, gli uomini bruciati vivi in piazza, le donne “infedeli” stuprate brutalmente, gli omosessuali condannati a morte, i fedifraghi ammazzati a sassate, la distruzione delle opere d’arte e dei siti archeologici, però almeno non sono cannibali, infatti mi risulta che non mangino la carne di maiale!
Carl William Brown

In genere quando lavoro in luoghi pubblici prefersico vestirmi bene. In primo luogo perché viceversa sembrerei uno appena scappato di prigione, così facendo non è che cambi poi molto, però almeno do l’impressione di uno che ha avuto il tempo di cambiarsi. Una seconda ragione è che in questo modo offro l’occasione di pensare a chi mi guarda di essere sul punto di andare ad un matrimonio, ed in effetti è così, infatti la stupidità si sposa tutti i giorni. Infine, poiché, da buon samurai, cammino sempre con lo spirito della morte al mio fianco, se dovesse succedere l’irreparabile, almeno sono già pronto e bell’addobato per entrare nella bara.
Carl William Brown

Morte in vita, più che vita in morte. Sono in troppi a sentirsi ipocritamente vivi, purtroppo invece siamo attorniati da cadaveri, che galleggiano in un putrido e fetido liquame; tuttavia però basta avere il gusto del macabro, ed il tutto diventa abbastanza divertente! Quasi quasi non avrei neanche schifo a mangiarli! In effetti mi sento un essere un po’ strano, meta’ iena ridens e meta’ avvoltoio malinconico!
Carl William Brown

Non che basti essere dei cazzoni per sconfiggere i terroristi. Però obiettivamente aiuta. La libertà di ridere è qualcosa che l’Isis non può nemmeno concepire. Perciò ne sottovaluta il potere. Entrambi gli schieramenti hanno un’arma che l’avversario non possiede: loro la voluttà della propria morte, noi quella dei futili sghignazzi. Saper prendere e prendersi in giro, persino al culmine di una tragedia, rimane l’antidoto più efficace contro la paura
Carl William Brown

Alcuni autori di performances live hanno sparato e ucciso varie persone all’interno di un museo. Questa sì che è arte vitale, attiva, dinamica, e non la solita banale e passiva contemplazione di opere morte realizzate da dei buoni a nulla e accatastate in squallidi palazzi da qualche stupido amministratore giusto per raccogliere un po’ di soldi da impiegare per far baldoria.
Carl William Brown

Tutto ciò che può gettare luce sulla stupidità del nostrto paese è di una certa utilità, pertanto non è importante che ad accendere la fiaccola della verità, sia un’autorità, o una semplice Ukraina, colpito a morte un fotoreporter italiano e il suo interprete, in fin dei conti ognuno fa il proprio lavoro, l’importante è farlo nel migliore dei modi. Comunque è pur sempre un bene che ci sia ancora gente che crede negli ideali e si impegna a fondo per il progresso e la felicità dell’umanità.
Carl William Brown

Come ci si sente quando viene a mancare una persona cara con cui si è vissuti per 50 anni fianco a fianco? E’ la stessa sensazione di sconforto, di rabbia, di dolore, di vuoto, di impotenza, di nostalgia, di malinconia e di tristezza che si prova per non essere vissuti neanche per un minuto accanto alla persona con cui si sarebbe voluto trascorrere tutta la vita. Ecco, in questo sentimento possiamo interpretare il vecchio dilemma di amore e morte.
Carl William Brown

L’attacco al forte è un’idea olistica, strutturale, onirica, paradossale, metaforica, storica, futuristica, e non è lontana dall’esperienza più concreta del Daimon Club e dalla conseguente eòlaborazione della sua metodologia, la daimonologia, inoltre è ovviamente strettamente legata all’opera del suo ideatore, vale a dire Carl William Brown. Il testo è un work in progress al servizio del genio o se preferite della genialità, in perenne lotta contro la mediocritàè della stupidità. Uno dei pilastri fondamentali del suo intreccio e della sua missione è quello di trovare degli eredi, e di poter così proseguire il proprio progetto letterario, artistico e filosofico al di là di una singola esistenza o di alcune labili generazioni. Il testamento è uno dei suoi nuclei tematici e concettuali più significativi ed importanti, argomento del resto profondamente legato alla riflessione e alla meditazione sulla vita e sulla morte, nucleo fondante di qualsiasi filosofia.
Carl William Brown

Se fossi un condannato a morte rinchiuso nel braccio della morte di un carcere americano amerei far divulgare questo pensiero: “In primo luogo voi mi condannate ad andarmene ed io vi condanno invece a rimanere, inoltre vi annuncio con piacere che non vedo l’ora di essere giustiziato per potermi finalmente levare di torno una volta per sempre la vista di tutte quelle teste di ca..o che ci sono in giro, prima fra tutte quella del governatore. In ogni caso ci tengo a precisare che mi pento amaramente di avere ammazzato un mio simile, un essere umano, e vi chiedo dunque perdono, anche perché sono sicuro che se dovessi tornare indietro non rifarei mai più quanto ho fatto, ma anzi vi posso garantire che farei sicuramente di peggio, sempre alla faccia di quella testa vuota e insulsa del nostro caro governatore, dei nostri amati giudici e del loro stupido e assurdo potere. Amen!
Carl William Brown

Tenuto conto dei problemi della sovrapopolazione, della violenza alle donne, ai bambini e alle persone più deboli ed indifese, e considerato inoltre il pernicioso diffondersi della stupidità e dei costi assurdi della ingiustizia e della falsa legge dei templi, io sarei favorevole ad introdurre nuovamente la pena di morte per tutti quei gravi casi che la meritano. Del resto si tratta solo di farli passar a miglior vita!
Carl William Brown

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